I grandi delitti italiani risolti o irrisolti

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I più terribili fatti di sangue del nostro Paese

Dal mostro di Firenze al massacro del Circeo, da Marta Russo all'omicidio di Cogne

La diffusione della criminalità è una piaga sociale.

Ogni nuovo rapporto fotografa con spietata nitidezza un fenomeno che non si riesce a controllare, e che istilla inquietudine negli italiani, minando la pace sociale. L’ansia verso uno scenario quasi apocalittico colpisce infatti molti cittadini, sgomenti – complice anche la risonanza data dai mass media – di fronte al dilagare della violenza non solo per le strade, ma anche dentro le sempre più rischiose mura domestiche. Nel mondo gli omicidi si verificano soprattutto tra le fasce a basso reddito, con una maggioranza di vittime tra i 10 e i 29 anni; in Italia, i cosiddetti “omicidi di prossimità”, ossia quelli che colpiscono familiari, amici, conoscenti, vicini e colleghi, sono un fenomeno grave quanto quello della criminalità organizzata. Le cause sono l’instabilità mentale, la frustrazione, l’incapacità di superare un evento stressante o doloroso. L’omicida sembra agire in preda a un raptus, ma in realtà si è gradualmente convinto di essere perseguitato dalle persone a lui più vicine, e non trova altra soluzione se non uccidere, e spesso, suicidarsi.

I più terribili fatti di sangue del nostro Paese, analizzati con l’aiuto della statistica e della criminologia. Quali sono le motivazioni che generano la spaventosa pulsione a uccidere?


• Leonarda Cianciulli: la saponificatrice di Correggio
• Massacro al Circeo
• La banda dei sassi
• Strage in Vaticano
• Il branco di Leno
• La decapitata di Castel Gandolfo
• Firenze. Un solo “mostro”
• Via Poma, 7 agosto 1990
• I delitti dei tassisti
• Cogne, una storia infinita
• Omicidio nella setta

...e molti altri inquietanti delitti

ISBN: 9788854162150 - Pagine: 576 - saggistica n. 210 - Argomenti: Società - Storia - Saggistica - Società e politica - Storia
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