Contiene il primo capitolo di Il vangelo del boia
Roma, 4 marzo 1859. Mastro Titta è conosciuto da tutti come il boia del papa. Temuto e al tempo stesso ammirato dal popolo, a ottant’anni non ha smesso di servire fedelmente la Chiesa. Anche un boia però ha una sua morale, e Mastro Titta ha sempre eseguito condanne secondo “giustizia”, dopo la sentenza di un tribunale. Una sera viene prelevato da tre uomini della polizia pontificia che lo invitano a compiere una missione molto particolare. Amelia Corvaro, fantesca presso la casa di un ufficiale francese, deve essere uccisa. La ragione? È una donna troppo chiacchierata, dagli incontri facili, anche con uomini molto potenti. La sicurezza dello Stato è in pericolo. Mastro Titta si rifiuta di compiere quell’atto, la sua coscienza non glielo permette. Eppure qualche giorno più tardi viene ritrovata la testa tagliata di una donna sopra un antico mosaico. Che Mastro Titta ci abbia ripensato? Che sia stato un altro omicida? Quel che è certo è che a Roma si vive una situazione di grande agitazione alla viglia dell’unità d’Italia...