Perché non si stava meglio quando si stava peggio

€ 12,00

Controstoria d’Italia dal fascismo al populismo

Manca, all’Italia, una solida coscienza storica. Il Paese ha troppi conti in sospeso con il passato: responsabilità rimosse, fascinazioni nostalgiche, nodi irrisolti. Dall’esperienza del Fascismo fino alla più recente egemonia populista, questo libro intende ricostruire una “storia critica” e mettere in luce limiti e contraddizioni dell’Italia contemporanea. Nel 1922 Piero Gobetti sostenne che il Fascismo era «l’autobiografia della nazione»: il frutto avvelenato di un carattere nazionale estraneo a libertà e democrazia. Il passaggio dalla monarchia alla repubblica, dalla dittatura alla democrazia e da un’economia arretrata a un’economia di mercato ha cambiato orizzonti, costumi e consumi, ma l’eredità fascista ha pesantemente influenzato il percorso intrapreso e l’Italia ha vissuto una pericolosa frizione tra conservazione e progresso. Negli anni Novanta sono poi riemerse sotterranee pulsioni antipolitiche e da allora il distacco tra società civile e classe dirigente ha alimentato rabbia, insicurezze e frustrazioni. È esploso il fenomeno del populismo e la storia e gli storici sono stati marginalizzati dal dibattito pubblico. In un tempo di grandi trasformazioni, si impone allora un confronto diretto – e sincero – con il nostro passato.

Una controstoria dell’Italia dal fascismo al populismo

Tra i contenuti del libro:

Un Paese in camicia nera

• la rivolta antidemocratica
• anatomia del regime
• il marchio fascista

Una democrazia difficile
• l’alba della repubblica
• sul terreno della politica
• la grande trasformazione

Il prezzo della modernità
• gli anni del dissenso
• l’agonia della repubblica

Il tramonto di un secolo
• il miraggio degli anni ’80
• dentro, fuori e contro la politica

Tra passato e presente
• l’Italia nel XXI secolo

ISBN: 9788822754288 - Pagine: 448 - Controcorrente n. 158 - Argomenti: Politica - Storia - Saggistica - Società e politica - Storia
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