I delitti della Rue Morgue, Il mistero di Marie Rogêt, La lettera rubata
Introduzione di Roberto Galofaro
Edizioni integrali
Con i tre racconti incentrati sul personaggio di Auguste Dupin, Edgar Allan Poe diede inizio alla storia del “giallo”. Per la prima volta nella letteratura, ne I delitti della Rue Morgue (uscito su una rivista di Philadelphia nell’aprile del 1841), il protagonista è un investigatore chiamato, con i soli mezzi della ragione, a scavare tra gli indizi per ricostruire passo dopo passo gli avvenimenti e incastrare il colpevole. È anche il primo e il più classico degli “enigmi della stanza chiusa”, nei quali, cioè, sembra impossibile stabilire come si sia consumato il delitto in una stanza chiusa dall’interno. Con Il mistero di Marie Rogêt (1842) e La lettera rubata (1844), pur in presenza di una morte violenta e di un furto compromettente, l’indagine prende le forme di un’avventura squisitamente intellettuale, destinata a suscitare nel lettore la sorpresa di una soluzione geniale, imprevista e incredibilmente a portata di mano, come in un gioco di prestigio.
«Le facoltà mentali che si definiscono analitiche non sono in se stesse molto facilmente analizzabili. Le possiamo apprezzare soltanto dai loro risultati. Quello che ne sappiamo è che per chi le possegga al massimo sono una delle più vive fonti di piacere.»