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Ero il N. 885. La mia vita dopo la Shoah |
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Julie Gray, Gidon Lev | |
9788822783103 | |
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Una storia vera di sofferenza, tolleranza e speranza. Un racconto che insegna a vedere la luce anche nei momenti più bui.
Gidon Lev aveva solo sei anni quando venne internato nel campo di concentramento di Theresienstadt. Ventisei membri della sua famiglia, tra cui suo padre e i nonni, furono uccisi durante l’Olocausto, solo lui e la madre sopravvissero. Nonostante un destino così tragico, Gidon era determinato a costruirsi una vita piena di avventure e di amore. Ed è proprio quello che ha fatto. Ero il n. 885. La mia vita dopo la Shoah racconta la sua esistenza fuori dal comune, dalla riconciliazione con un passato così doloroso all’accettazione di questo dono unico chiamato vita. Gidon non ha mai dato per scontato neanche un giorno, e nemmeno noi dovremmo farlo. Ogni giorno abbiamo opportunità, grandi e piccole, di migliorare le cose e di rendere il mondo un posto migliore per noi e per gli altri. Questo potere incredibilmente semplice è a disposizione di tutti, e lo spirito indomito di Gidon Lev è un esempio concreto di come metterlo in pratica, anche e soprattutto nelle avversità. Una testimonianza del periodo più buio della storia dell’umanità, e insieme un inno alla vita, fonte d’ispirazione per tutte le generazioni.
Gidon Lev, uno degli ultimi sopravvissuti all’Olocausto, ci insegna a credere sempre, sempre, che un mondo migliore sia qualcosa per cui vale
la pena di lottare.
«Per me i tempi duri sono come giocare a nascondino: dov’è la soluzione, dov’è la speranza?
Non possiamo mai rinunciare a cercare queste cose, perché aspettano solo di essere trovate.»