Gianni Oliva


è professore ordinario di Letteratura italiana presso la Facoltà di Lettere dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti. Considerato uno dei maggiori specialisti dell’Ottocento italiano, tra le sue opere ricordiamo: D’Annunzio e la poetica dell’invenzione, D’Annunzio e la malinconia e D’Annunzio. Vita e letteratura. Documenti, testimonianze e immagini.

A cura di Giovanni Antonucci e Gianni Oliva
Edizione integrale


La figlia di Iorio, rappresentata trionfalmente nel 1904 e subito diventata la tragedia più fortunata di Gabriele D’Annunzio, è uno dei risultati più alti del teatro italiano del Novecento. È un’opera di grande poesia, uno dei vertici del D’Annunzio lirico, e insieme di mirabile teatralità. Era soprattutto la tragedia mitica e rituale, ispirata ai grandi modelli di Eschilo e di Sofocle, alla quale il poeta aveva sempre guardato come a un obiettivo fondamentale e necessario. Egli stesso scrisse: «Tutto è nuovo in questa tragedia e tutto è semplice: tutto è violento e tutto è pacato nel tempo medesimo. L’uomo primitivo, nella natura immutabile parla il linguaggio delle...

• Il piacere
• L’innocente
• Trionfo della morte
• Il fuoco

A cura di Gianni Oliva
Saggio introduttivo di Giovanni Antonucci e Gianni Oliva
Edizioni integrali


È forse con Il piacere, pubblicato nel 1889, che ha inizio il moderno romanzo italiano: con la vicenda degli amori del giovane aristocratico Andrea Sperelli, raffinato esteta, «tutto impregnato d’arte», avido di piacere, il decadentismo dannunziano si contrappone frontalmente al verismo di Capuana e Verga (Mastro-don Gesualdo è dello stesso anno). Ne L’innocente (1892), il protagonista Tullio Hermil racconta in prima persona la propria storia di adultero impenitente che, riavvicinatosi alla moglie, scopre che lei ha in grembo il frutto di un unico tradimento. L’odio verso...

A cura di Gianni Oliva
Saggio introduttivo di Giovanni Antonucci e Gianni Oliva
Edizioni integrali


In una Venezia misteriosa e incantevole Stelio Effrena e la Foscarina (in realtà D’Annunzio e la Duse) coltivano ne Il fuoco l’idea di un teatro liberato dalle convenzioni borghesi e restituito ai grandi spazi aperti (come nella tradizione greco-romana), in cui si coniugano parola, musica, danza e canto. Forse che sì forse che no (1910), ultima prova narrativa in senso stretto di D’Annunzio, è il romanzo della modernità: come un novello Icaro, Paolo Tarsis, il protagonista, sogna di oltrepassare i limiti umani confidando nel futuro della tecnologia. Passioni, ardimento e follia si intrecciano in un tessuto narrativo denso di episodi e di...

A cura di Gianni Oliva
Edizione integrale


Costantemente infedele alla moglie Giuliana, Tullio Hermil in un tardivo tentativo di riavvicinamento alla propria consorte scopre che questa porta in seno il frutto di un unico, irreparabile tradimento. Fra lui e la rinnovata passione verso Giuliana si frappone il piccolo intruso, e Tullio non esita a provocare la morte della creatura innocente. Influenzato da Tolstoj e Dostoevskij, intriso delle letture di neurologia e psichiatria, questo romanzo dannunziano conobbe alla sua uscita nel 1892 un grande successo in Francia e nel resto dell’Europa, prima ancora che in Italia. Seconda prova, dopo Il piacere e prima del Trionfo della morte, della cosiddetta «trilogia della rosa», L’innocente – che...