Chi dice di non tifare contro le squadre rivali o è un ipocrita o non è un tifoso. Quando c’è di mezzo la parola derby poi, l’“odio” sportivo diventa quasi un dovere. Lo sfottò è il sale del tifo, e questo libro – scritto da un tifoso del Milan per i tifosi del Milan – sparge sale in abbondanza sulle tante ferite dell’Inter. Perché, come disse un anonimo poeta, «tifare Inter è come cercare di dissetarsi con il prosciutto crudo». In centouno passaggi spiritosi e sagaci l’autore spiega come la storia dell’Inter non sia altro che un vano inseguimento delle glorie del Milan, e ripercorre i tanti episodi che hanno “ingrossato il fegato” ai tifosi nerazzurri e, di conseguenza, arrecato autentica goduria ai tifosi rossoneri. Dai primi bidoni della storia al record di autogol di Ferri, dal “ramarro” Pancev al sei a zero nel derby, le disfatte dell’Inter sono impietosamente messe a nudo. Con tanta passione, ma con una dose ancora maggiore di leggerezza e ironia.
Odio l’Inter e tifo il Milan perché:
- perché l'Inter è un “tribute team" del Milan
- perchè a Milano c'è via Cinque Maggio
- perché Orrico non era Sacchi e soprattutto l'Inter non è il Milan
- perché credevamo che non potesse esserci un allenatore più antipatico di Mancini... ma Mourinho ci ha fatto cambiare idea
- perché noi avevamo il cigno, loro la pantegana
- perché nello stemma del Milan c'è quello di Milano
- perché il Milan del biennio 1988-90 è stata eletta la più forte squadra di tutti i tempi
- per il record delle 58 partite senza sconfitte
- per i derby di Champions: quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare