Giacomo Leopardi


nacque a Recanati nel 1798. S’immerse con straordinaria precocità negli studi filologici e letterari, compromettendo per sempre la salute. Dal 1822 in poi la sua vita fu una continua fuga – con ritorni più o meno brevi – dal «natio borgo selvaggio»: a Roma nel ’22-23, quindi a Milano, Bologna, Firenze, Pisa, fino all’ultima dimora a Napoli, dove morì nel 1837. Oltre ai Canti, lasciò numerosi scritti, fra cui le Operette morali, lo Zibaldone e i Pensieri, tutti pubblicati dalla Newton Compton nel volume unico Tutte le poesie, tutte le prose e lo Zibaldone, curato da Lucio Felici e Emanuele Trevi.

A cura di Lucio Felici ed Emanuele Trevi
Edizione integrale diretta da Lucio Felici


La più completa raccolta delle opere leopardiane (comprendente, fra l’altro, tutti gli scritti della precoce fanciullezza, le Dissertazioni filosofiche e alcune lettere finora sparse in riviste specialistiche) è qui disponibile in una edizione curata e annotata da Lucio Felici per la sezione poetica e da Emanuele Trevi per la sezione della prosa. Autentico “monumento letterario”, questa vastissima e varia produzione – i Canti e le Operette morali, ma anche i Paralipomeni, i Pensieri, le Traduzioni poetiche, i Saggi e Discorsi, l’Epistolario – dimostra come Leopardi sia, dopo Dante, l’unico grande autore, nella storia della letteratura italiana, che...

Edizione integrale diretta da Lucio Felici
Premessa di Emanuele Trevi
Indici filologici di Marco Dondero
Indice tematico e analitico di Marco Dondero e Wanda Marra


Specchio di una straordinaria esperienza umana e intellettuale, lo Zibaldone è la chiave di lettura insostituibile di tutta l’opera leopardiana; ma è anche un testo autonomo, che si offre alle indagini più disparate. «Diario meramente interno e mentale», libro «unico probabilmente in tutte le letterature», come ebbe a definirlo Gianfranco Contini, questo sterminato laboratorio (4526 pagine autografe) è il luogo in cui convergono, tra l’estate del 1817 e l’inverno del 1832, sondaggi introspettivi, capitoli di diario, meditazioni filosofiche di folgorante genialità,...

L’Epistolario leopardiano raccoglie 940 lettere scritte dal 1810 al 1837 agli amici, agli editori, agli eruditi, alle donne: argute e spiritose, o tristi e dolorose, spedite da Recanati o dalle città dove lo portava la sua fuga dal «natio borgo selvaggio». Uno scrigno che contiene il tesoro dello spessore umano, degli affetti, pene, passioni e timori dello splendido poeta e geniale letterato.

A cura di Emanuele Trevi

Libro «malinconico, sconsolato, disperato»: questa la definizione che lo stesso Leopardi dette delle Operette. Composto, nell’edizione definitiva e postuma curata dal Ranieri, di 24 brani, il libro fu accolto con ammirazione e imbarazzo. Ammirazione perché fu subito riconosciuto come uno dei modelli più alti della prosa italiana; imbarazzo per la profondità, la bellezza, lo scetticismo senza edulcorazioni che vi sono espressi, così in contrasto con la cultura romantica in auge.
Lo sguardo che Leopardi getta sull’uomo nel mondo non ammette consolazioni: l’uomo è solo, con le sue domande che non avranno mai risposte, di fronte all’inesorabilità della morte «ignota», all’indifferenza lunare della Natura.
La...

A cura di Lucio Felici
Edizione integrale


I Canti di Leopardi sono una delle più alte espressioni della lirica dell’Ottocento, accanto alle poesie di Hölderlin, Keats, Shelley, Baudelaire; ma sono anche un capolavoro assoluto e universale, la cui perenne attualità è dimostrata dal moltiplicarsi di studi e traduzioni in ogni Paese. Il vasto ed esaustivo commento si segnala per la limpidezza e ricchezza dell’annotazione, che tende a spiegare «Leopardi con Leopardi», facendo ricorso alle varianti autografe e ai testi in prosa del poeta.