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Impossibile scoprire l’assassino

Il giallo game che vi terrà svegli fino a tarda notte, più di una partita a Cluedo.

Uno stravagante delitto, tre eredi e un mistero da risolvere.

Yorkshire 1921.
Sir Lawrence Linwood è morto. Più precisamente, è stato ucciso a colpi di mazza medievale nel suo studio. La necessità di presenziare al funerale spinge i figli adottivi di Sir Lawrence – Alan, Roger e Caroline – a tornare a casa. I tre scoprono presto che nell’ultima e più recente versione del suo testamento il padre ha fatto inserire una singolare clausola: l’intero patrimonio andrà a chi sarà in grado di chiarire il suo enigmatico omicidio. Mentre i loro sospetti crescono – l’uno verso l’altro, ma anche verso strani sconosciuti che...

«Aborrisco la monotona routine dell’esistenza. Ho un desiderio inestinguibile di esaltazione mentale. Ecco perché ho scelto questa mia particolare professione o, meglio, l’ho creata, poiché sono l’unico al mondo ad esercitarla».
Con queste parole Sherlock Holmes si racconta all’amico Watson: nel 1890, in effetti, e per molto tempo a venire, sulla scena letteraria mondiale non ci saranno rivali degni di lui. Il segno dei Quattro, secondo dei romanzi di Conan Doyle con protagonista l’investigatore, fu un vero successo, e consacrò al mito la sua figura. Vi si racconta un’indagine quanto mai intricata, tra sanguinosi delitti e tesori trafugati, che conduce il lettore dalla nebbiosa Londra al caldo e remoto arcipelago delle Andamane.

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L’Anticristo è forse l’opera in cui la forza del pensiero di Nietzsche si incarna con il massimo vigore e va ad attaccare l’idea di Dio e le credenze religiose con tutta la sua potenza.
Il grande filosofo ribalta la visione del mondo tradizionale con impeto rivoluzionario: la morale è menzogna, la virtù è truffa. Il rifiuto della religione e dei “valori” è essenziale e ineludibile per ogni vera filosofia. La base di partenza è lo stretto legame che mette in relazione morale e nichilismo. Tale connessione è estranea al senso comune, per il quale da sempre i valori della pietà, della compassione e della religione sono il contrario del nichilismo.

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Quest’opera costituisce uno dei contributi più interessanti e originali che Freud abbia offerto alla conoscenza umana: nei tre saggi viene infatti esposta la teoria dello sviluppo sessuale e l’essenza della concezione freudiana della libido.

Il primo saggio, Le aberrazioni sessuali, è sostanzialmente un compendio delle posizioni dei sessuologi del tempo. Il secondo, La sessualità infantile, ripercorre le tappe dell’evoluzione sessuale dell’uomo, rintracciando già nel neonato i germi di una pulsione sessuale «polimorfamente perversa». Nel terzo e ultimo saggio, Le trasformazioni della pubertà, Freud arriva a descrivere le modalità di instaurazione nell’adolescente della sessualità adulta e individua l’origine...

Il castello di Otranto è oggi unanimamente considerato il capostipite del romanzo gotico, la prima opera fantastica della letteratura inglese moderna: da Clara Reeve alla Radcliffe, da William Beckford a Charles Robert Maturin fino al Poe di The Fall of the House of Usher, tutti, in varia misura, si troveranno a dover fare i conti con Walpole e le sue misteriose, inquietanti fantasie visionarie, gremite di giganti spettrali, elmi magici, quadri parlanti, sotterranei labirintici che hanno inaugurato un vero e proprio genere letterario.

Un uomo sta per essere privato del suo unico bene, della sua stessa vita. Nella sua mente incredula e atterrita si consuma lenta e inesorabile l’attesa, scandita dal ritmo ossessivo, martellante degli ultimi pensieri.
L’angoscia cresce, di minuto in minuto, e la coscienza della colpa si infrange di fronte all’oscenità abominevole della folla che pretende, urlante, il suo spettacolo capitale. È con questa sorta di lucidissima e appassionata perorazione letteraria a favore dell’abolizione della pena di morte, pubblicata nell’ultimo anno della monarchia dei Borbone, che Victor Hugo, all’età di ventisette anni, prese posizione in difesa dei diritti inalienabili dell’uomo e innanzitutto di quello alla vita.

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«Carissimo padre, di recente mi hai domandato perché mai sostengo di aver paura di te».
Questa lettera (mai consegnata al destinatario) è la commossa e commovente confessione di Franz Kafka sul difficile rapporto con il padre. Una figura troppo a lungo temuta e fuggita, un padre lontano, inaccessibile, che non l’ha mai compreso e che ha osteggiato la sua scelta di vivere appartato per seguire l’inclinazione letteraria. È un tentativo disperato e doloroso di risalire alle origini di quel rapporto profondamente conflittuale, di mostrare la sofferenza patita di fronte a un’autorità sorda alle esigenze di un animo particolarmente sensibile. Ma è anche, innegabile, sofferto e invincibile, il bisogno di riaffermare se stesso, davanti a una...

Avvolti in atmosfere sinistre e inquietanti, popolati da creature sospese tra la vita e la morte, assetate di sangue e portatrici di sciagure, questi racconti di Joseph Sheridan Le Fanu hanno profondamente influenzato la narrativa fantastica e dell’orrore. Da Il testamento del gentiluomo Toby ai Racconti di fantasmi della Tiled House, da La cugina assassinata a Una notte alla “Locanda della Campana”, da Il fantasma e il conciaossa a Il fantasma della signora Crowl, da Il patto col Diavolo a La persecuzione, fino al celebre Carmilla – per citare solo alcune delle storie qui proposte – la fantasia di Le Fanu risveglia invincibili paure ancestrali, creando un universo oscuro e sconvolgente.

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Cronache della paralisi spirituale, politica e sociale di una città, i quindici racconti che compongono Gente di Dublino, primo grande esito narrativo di Joyce e opera fondamentale della letteratura europea contemporanea, sono lo specchio di un’Irlanda avvilita, frustrata, delusa: prigionieri della noia, dell’angoscia, dell’atrofia dilagante, impantanati nell’accidia più bieca, inariditi nell’animo e nei sentimenti, schiacciati da un ristagno generale che toglie ogni energia e impedisce l’azione, i protagonisti di queste storie apparentemente banali, di questi casi quotidiani privi di rilievo, di questi meccanismi consueti del comportamento umano tentano invano di fuggire da una patetica, disperata immobilità....

Lucida valutazione dei rapporti di potere, raffinato vademecum per il politico, fredda analisi sull’uso della forza: il trattato De Principatibus si può prestare a queste e a innumerevoli altre letture.
Scritto con una lingua concreta, diretta ed efficace, fu concepito nel 1513, in un momento di grande crisi e di profondi mutamenti: e forse furono proprio la fluidità e la complessità della sua epoca a rendere lo sguardo dell’autore così profondo, inserito nel suo tempo e tuttavia universale. Nel prezioso trattato di Machiavelli si mescolano razionalità e passione, per dare vita a un capolavoro ineguagliabile della letteratura politica.

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Introduzione di Paolo Miccoli
Cura e traduzione di Gabriella D’Anna

«La follia prolunga la giovinezza e allontana la vecchiaia». È solo uno degli argomenti che la Follia utilizza per tessere l’elogio di se stessa, attraverso la penna di Erasmo.

Èd è uno degli argomenti più attuali: a cinque secoli dalla sua pubblicazione (1511) la fama dell’Elogio rimane immutata. Lontano dalle astrazioni dei teologi, dalla decadente metafisica scolastica e dal mero esercizio del potere ecclesiastico, Erasmo insegue qui l’autenticità del messaggio cristiano, in nome di un superiore impegno morale e religioso. È il ritratto di uno spirito lontano da ogni estremismo, aperto, tollerante, animato da slanci di entusiastica e positiva...

Nell’angusta atmosfera vittoriana, irrompe come un fulmine a ciel sereno L’importanza di chiamarsi Ernesto, considerato da molti il capolavoro teatrale di Wilde. Sin dal giorno del suo debutto, nel 1895, ha ottenuto moltissime repliche in tutto il mondo, fino alle recenti trasposizioni per il cinema. Questa «commedia frivola per persone serie» ritrae un arguto e pungente scorcio dell’aristocrazia inglese, un mondo dove la forza degli individui risiede in quello che dicono e non in quello che fanno, nel blasone e non nelle idee. Ernesto (Onesto) è l’uomo che tutte le dame – e non solo – vorrebbero avere. E per aggiudicarselo sarebbero disposte a tutto. Vanno così in scena, complici inconsapevoli, fiducia e finzione, sincerità e calcolo,...

Primo abbozzo del romanzo La signora Dalloway, La signora Dalloway in Bond Street uscì in rivista nel 1923.
La trama è estremamente esile: Clarissa Dalloway esce di casa e va a comprare dei guanti. Ma ogni cosa è dilatata nel flusso di coscienza e gli eventi minimi di questa passeggiata (l’incontro con un conoscente, le chiacchiere con la commessa e quelle delle clienti del negozio, l’acquisto) danno l’avvio a riflessioni e distrazioni, pensieri sulle incombenze future, improvvise deviazioni del ragionamento, mirabilmente rappresentati per dipingere alla perfezione la personalità della protagonista. Così anche negli altri racconti qui presenti (scritti tra il 1922 e il 1925) a dettare il ritmo non è l’evento esteriore, ma il riflesso...

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Il libro degli schizzi (The Sketch Book of Geoffrey Crayon, Gent., di cui proponiamo la traduzione integrale) è considerato il capolavoro di Washington Irving. Tra le tante storie fantastiche raccolte nel volume ricordiamo quella di Rip Van Winkle e del suo misterioso e bizzarro viaggio nel tempo; de Lo sposo fantasma, con il suo sorprendente finale; ma soprattutto l’avventura mozzafiato che si svolge nella brumosa vallata di Sleepy Hollow, battuta da uno spettrale cavaliere senza testa in sella a un possente stallone nero. Ichabod Crane, uno strano maestro di scuola, dovrà vedersela con lui, perché il fantasma si frappone tra il giovane e la bellissima Katrina, di cui Ichabod è innamorato. Pur di conquistare l’amore...

In un piccolo paesino della campagna francese, nei primi mesi dell’occupazione nazista, la giovane Lucile, sposa per volere del padre, e lasuocera Angellier attendono di ricevere notizie da Gaston che è partito per il fronte. E quando nella loro casa verrà acquartierato Bruno, ufficiale dell’esercito tedesco, i rapporti fra le due donne diventeranno ancora più tesi. La scintilla tra i due giovani scocca ben presto, e la necessità di reprimere e soffocare il desiderio diventa quasi impossibile da sostenere…
Suite francese, ultimo capolavoro di Irène Némirovsky, fu pubblicato in Francia solo molti anni dopo la sua morte e ha permesso al grande pubblico internazionale di conoscere l’opera della grande scrittrice.Il libro raccoglie i due...

A bordo di una nave da crociera due contendenti si sfidano alla scacchiera. Da un lato Mirko Czentovič, campione mondiale in carica, rozzo, arrogante e venale; dall’altro l’enigmatico dottor B., colto, elegante e nervoso, dotato di un talento prodigioso e immaginifico...
Due destini lontanissimi e diversamente avvolti dal mistero, due storie affascinanti e distanti che il fato ha portato a convergere sulle 64 caselle bianche e nere, in una partita che non è soltanto un’occasione ludica ma una resa dei conti con la vita. Perché «Non ci si rende già colpevoli di una limitazione offensiva, definendo gli scacchi “un gioco”?». Scritta nel 1941, durante l’esilio brasiliano di Zweig, a pochi mesi dal suicidio, la Novella degli scacchi è...

Lady Susan è una donna energica, intelligente, senza scrupoli, che si diverte a giocare con i sentimenti degli uomini.
La città di provincia, le chiacchiere dei salotti, le ferree regole dell’universo piccolo-borghese: in questa breve opera gli ingredienti per entrare nello straordinario mondo della Austen ci sono tutti. L’autrice inglese ha saputo dipingere il suo tempo con grazia ed eleganza, ma ne ha lasciato accuratamente emergere, con le stesse armi tipiche di quei salotti (arguzia, bon ton, ironia), gli aspetti più retrogradi, rivelandosi donna di spirito e femminista ante litteram

Andreas, un clochard, vive sotto i ponti di Parigi. Quando un misterioso passante gli dona una piccola somma di denaro, egli la accetta promettendo di restituirla la domenica successiva con un’offerta in chiesa.
Ogni volta che ha in tasca il denaro sufficiente per saldare il suo debito, però, Andreas non resiste alla tentazione di usarlo per rincorrere vizi e piaceri e la restituzione di quei duecento franchi diventa la sua tormentata ragione di esistere. Da questo racconto, tradotto in tutto il mondo e considerato il testamento letterario di Roth, è tratto l’omonimo film di Ermanno Olmi, Leone d’oro a Venezia nel 1988.

Considerata, insieme a Il rosso e il nero, l’opera migliore di Stendhal, scritta in poco più di un mese e mezzo, dopo lunghi anni di studi, raccolta ed elaborazione di una gran quantità di materiale storico, documentario e cronachistico del Cinquecento e del Seicento, La Certosa di Parma venne entusiasticamente accolto da Balzac all’epoca della sua pubblicazione nel 1839. Ma la vicenda squisitamente romantica di Fabrizio Del Dongo rompe i confini del romanzo storico e tracima in un inno appassionato alla felicità del singolo, anche a dispetto delle sconfitte della storia. Romanzo d’amore e insieme di cappa e spada La Certosa di Parma è un libro dominato dall’incanto magico della passione, è la geniale improvvisazione nella quale uno...

Thérèse Raquin, forse il più famoso romanzo di Zola, è la straordinaria, lucidissima analisi di un delitto quasi perfetto. In apparenza la storia è un tipico feuilleton: i protagonisti (due amanti che, sconvolti dal desiderio carnale, diventano assassini per sbarazzarsi del marito di lei) finiscono travolti dalla precisione della loro stessa macchinazione. Si assiste così a una metamorfosi quasi “chimica” della passione in paura e in egoismo: i due complici sono condannati a restare legati come gemelli siamesi, l’uno saprofita del corpo e dell’anima dell’altro, eppure enormemente distanti, ciascuno perseguendo una sua solitaria quanto vana strategia di salvezza. E dietro all’apparente epilogo moralistico che vede scoccare un inesorabile...