Dall’autrice del bestseller Il segreto di Medusa
Regina dal potere sconfinato, moglie assassina e vendicatrice, madre tradita e amorevole, figura capace di slanci e sentimenti di grande intensità o donna crudele e senza cuore? È davvero difficile provare empatia per una donna che tradisce il marito, Agamennone, e che lo uccide al suo ritorno da Troia assieme al proprio amante, senza conoscere fino in fondo le sofferenze a cui è stata sottoposta fin dalla giovane età. Una donna che ha dovuto sopportare l’omicidio del precedente marito e del figlio uccisi brutalmente, l’assassinio della figlia Ifigenia sacrificata con l’inganno agli dei dal padre. Senza contare le umiliazioni pubbliche, i soprusi e gli abusi a cui la regina di Micene deve sottostare per il bene pubblico. E così, in un racconto appassionante e commovente, Clitennestra assume sembianze di una modernità impressionante e il lettore si ritrova avvinto da una spirale di odio, amore, violenza e spargimenti di sangue di familiari che non ha eguali nella mitologia greca.
Dopo il successo di Il segreto di Medusa, finalmente svelato il mistero della figura femminile più cattiva della mitologia greca.
“Perfido mostro”, la definì il marito Agamennone, ma era davvero così? O è tutt’altra storia?
«Capovolgendo il punto di vista nonché rivelando dettagli poco conosciuti sul passato di questo personaggio, Hannah Lynn ci porta a provare empatia per quella che, lungi dall’essere un mostro di cattiveria, prima di tutto è una donna che lotta per proteggere e salvare i suoi figli.»
Repubblica.it
«Un romanzo dal sapore antico ma dallo slancio moderno. L’autrice scava a fondo nel personaggio di Clitennestra, finora considerata solo in funzione del marito Agamennone. Dietro il ruolo pubblico e i doveri di stato la protagonista arde di sentimenti estremi, che la rendono davvero umana, in maniera struggente.»
Vanity Fair
«La verità prima o poi viene a galla… Un romanzo imperdibile.»
«Fino a oggi ho sempre creduto che Clitennestra fosse il prototipo dell’infamia, della crudeltà e dell’egoismo. È stato bellissimo scoprire chi fosse in realtà.»
«Possibile che io sia la stessa persona che a scuola non voleva studiare la mitologia? Me l’avessero raccontata così avrei avuto solo dieci in pagella.»