101 perché sulla storia delle Marche che non puoi non sapere

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Da sempre crocevia di popoli e culture, le Marche ne conservano i segni indelebili, nei borghi in cui si viene catapultati nell’atmosfera del passato. Si tratta dell’unica regione d’Italia declinata al plurale, nel nome, nel paesaggio e nelle varietà dei suoi abitanti ma, soprattutto, nella storia. È possibile, infatti, scoprire una varietà infinita di luoghi rimasti incontaminati, che suscitano tante domande, alle quali questa guida intende trovare risposte, accompagnando il lettore in un viaggio alla scoperta della storia delle Marche. Un percorso stimolante durante il quale emergerà, ad esempio, perché Federico da Montefeltro venne immortalato di profilo; perché le schede del conclave di Alessandro VII non sono state bruciate; perché i Templari scelsero le grotte di Camerano come luogo in cui riunirsi; perché il “globo di Matelica” è il computer di pietra degli antichi; perché si dice “meglio un morto in casa che un marchigiano fuori della porta”… e molte altre curiosità che aspettano solo di essere lette.

Un viaggio attraverso una regione ricca di segreti, storie insolite e personaggi famosi che da qui sono passati e qui hanno lasciato il loro indelebile segno

Perché a Castello della Pieve è stato deciso l’esilio di Dante?
Perché nelle Marche il vino è santo?
Perché Alarico viaggiava con quaranta barili di Verdicchio?
Perché Sant’Ippolito è il paese degli scalpellini?
Perché a Fermignano le rane corrono in carriola?
Perché Michelangelo è il padre della Casciotta?
Perché Ascoli è la città delle cento torri?
Perché Costanzo Felici era così ossessionato dalle insalate?

ISBN: 9788822721365 - Pagine: 336 - Centouno n. 184 - Argomenti: Guide - Saggistica - Storia
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