Tutto quello che devi sapere sull’autosvezzamento
È un fatto che spesso bambini di pochi mesi rifiutino le “pappe” proposte, rendendo il momento del pasto un incubo. O che sistematicamente respingano certi cibi. Ma chi ha detto che i bambini debbano essere svezzati con cibi frullati (e industriali) che mischiano sapori e nutrienti, senza che sia data loro la possibilità di scegliere? L’autosvezzamento è un metodo – sempre più seguito dai genitori – che rende i bambini protagonisti del loro ingresso nel mondo del cibo. Intorno ai sei mesi, ormai capaci di stare seduti da soli, è possibile offrire loro quel che mangia tutta la famiglia, preparato e tagliato in modo opportuno. Il bambino ha già le competenze per afferrare il cibo, per masticarlo con i muscoli della mascella, per espellere ciò che non va ingerito, ma soprattutto ha la capacità di autoregolarsi: sa decidere che cosa mangiare e quanto. La gestione del cibo gli consente di esplorare gusto, consistenza, colore e odore, lo rende indipendente e lo aiuta a sviluppare la coordinazione occhio-mano e la masticazione. Questo libro – il primo ad aver riportato l’attenzione sulla non necessità del baby food – è una guida pratica e autorevole per i genitori che vogliono proporre cibi solidi: un bambino non ha bisogno di essere imboccato, con le sue mani può nutrirsi al meglio, sperimentando tutto secondo i propri ritmi, ricavandone soddisfazione e divertimento.
Niente più battaglie per mangiare. Il tuo bambino può nutrirsi da solo, felice di farlo, insieme a tutta la famiglia.
«Giù le mani, mamma. Con l’autosvezzamento è tuo figlio il responsabile della sua alimentazione. La cosa migliore che accade sul seggiolone dopo l’invenzione del bavaglino.»
Parents
«Vedo molti bambini felici, che scelgono il proprio cibo in modo indipendente e mangiano al proprio ritmo.»
Stefan Kleintjes, dietista pediatrico
«Le argomentazioni di questo libro sono scientificamente valide, specialmente quando si tratta di sviluppo dei muscoli della bocca, e affrontano le possibili critiche. Se avessi ancora bambini piccoli, sceglierei senz’altro questo metodo.»
Library Journal