Edizione integrale con testo latino a fronte
A cura di Emma Maria Gigliozzi
«Nulla è tanto adatto alla natura umana e tanto conforme sia alla buona che alla cattiva sorte»: l’amicizia, dopo la sapienza, è per Cicerone il bene più prezioso.
Quel sentimento limpido e disinteressato che non nasce dalla ricerca dell’utile, ma da un’inclinazione assolutamente naturale che unisce due o più uomini, diviene la più nobile delle coesioni quando si allarga alla sfera pubblica e favorisce così il bene dello Stato. La sua più autentica e felice manifestazione è proprio in quella concordia sociale e civile che è alla base della moralità e della forza di un popolo. A distanza di duemila anni, un testo di sorprendente attualità.