Un’indagine del maresciallo Arturo Bonomi
Fine anni Sessanta. Arturo Bonomi è un uomo tranquillo, felice di lavorare come maresciallo in un piccolo paese della Bassa. La nebbia, compagna di quei luoghi, non gli dà fastidio, anzi gli piace. Ha le sue abitudini e i suoi riti. Conosce tutti e, soprattutto, non ci sono mai grossi problemi da affrontare. In passato sì, qualcosa è successo. In quelle zone la guerra ha lasciato delle cicatrici, che però col tempo sono guarite e adesso tutto è sereno. Forse a volte movimentato, per colpa della politica e del vino, ma nel complesso sereno. Fino alla mattina in cui viene scoperto lungo l’argine il cadavere di Antonio Bellei, detto il Lambrusco, l’ubriacone del paese, e tutto cambia, perché il Lambrusco era il miglior amico di Arturo Bonomi. Un amico diventato alcolizzato in seguito a una delusione d’amore molti anni prima. Ora, tra truffatori, ricordi di guerra, tesori mai trovati, apparizioni della Madonna, medici geniali, ex partigiani e osterie, Bonomi deve trovare il colpevole. E per lui c’è una sola certezza: è uno del luogo, uno che conosce bene...
Un fantomatico tesoro dei nazisti, un uomo assassinato
e un tranquillo paese di provincia avvolto dalla nebbia.
E in questa nebbia
dovrà farsi strada
il maresciallo Arturo Bonomi.
«L’anima della serata era sempre il Lambrusco. Niente più Giuseppe Verdi ora,
né alcol, né racconti all’osteria per lui. Qualcuno l’aveva ammazzato;
e di quel qualcuno non si sapeva il nome. Soprattutto, non lo sapeva Bonomi.»