Publio Virgilio Marone nacque ad Andes, presso Mantova, nel 70 a.C. Studiò a Cremona, a Milano e a Roma, dove fu avviato all’avvocatura ma, timido e non portato all’eloquenza, trattò una sola causa. Oltre all’Eneide (29-19 a.C.), compose le Bucoliche (42-39) e le Georgiche (36-29). Nel 19, per perfezionare il poema, si recò in Grecia, ma, vittima di un’insolazione, morì a Brindisi durante il viaggio di ritorno.
Cura e versione di Mario Scaffidi Abbate
Edizione integrale con testo latino a fronte
Massimo poema della latinità e, con l’Iliade e l’Odissea, capolavoro dell’antichità classica, l’Eneide è l’epopea di un popolo, ma abbraccia idealmente la storia dell’umanità, il cui centro per Virgilio è Roma. Presente, passato e futuro (Enea, Anchise, Ascanio) si fondono in una visione unitaria, sorretta e illuminata dal Fato. Il curatore, in questa nuova versione poetica (che è anche una ri-creazione), è riuscito a sposare felicemente il fluire armonico e la dignità del verso con la chiarezza e la semplicità del linguaggio, rendendo il poema accessibile a tutti e in particolare agli studenti.
«Canto l’eroe che profugo da Troia
venne in Italia...