Proverbi e detti romaneschi

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L’espressione più genuina della saggezza popolare, dove sono annotati fatti, costumi, esperienze, personaggi e leggende

Se la cultura è capacità di ricordare, di non dimenticare, di rendere durevole nel tempo ciò che è caduco nella parola, di far rivivere il passato evocandolo e descrivendolo con amore, questa è dunque la funzione che spetta a questa raccolta di proverbi e di antichi detti di Roma, tramandati di bocca in bocca sino a oggi. Detti e proverbi che, strappati a una tradizione orale che va ormai scomparendo e raccolti in volume, assumono tutta l’importanza di un diario popolare, nel quale una mano invisibile è venuta annotando fatti, costumi, esperienze, incontri, personaggi e leggende di una città che da venti secoli è l’ombelico del mondo. Ma soprattutto emerge quella precisa filosofia di vita della plebe romana che si è sempre contentata di godere delle piccole gioie quotidiane, testimone indifferente (e impotente) delle lotte di potere e di possesso che avevano e hanno Roma come teatro. Così in queste pagine dominano il fluire delle stagioni storiche, l’umanità dei personaggi e la bellezza dei luoghi, in una cinica luce di taglio che investe ogni vicolo, ogni cupola, ogni palazzo, ogni finestra.

A chi è bojaccio rode sempre er culo
Buonanotte ar secchio
Cavasse la sete cor presciutto
Chi cià è, chi nun cià nun è
Chi mena pe’ primo, mena du’ vorte
Cor soriso o co’ la spinta
Ha inventato li sfrizzoli e li gnocchi
È mejo puzza’ de vino che d’acquasanta
Mejo ’na scala ch’er colera
Quanno la donna vo’, nun ce so’ santi
Sparagna, sparagna, ch’er gatto se lo magna
Si m’addormo, me fai ormo
Nun sempre ride la moje der ladro

…e tanti altri detti e proverbi dall’inesauribile scrigno della tradizione romanesca

ISBN: 9788854160729 - Pagine: 336 - Biblioteca Romana Newton n. 6 - Argomenti: Storia - Storia - Viaggi
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