Napoli come non l'avete mai sentita

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Le voci della strada, le musiche della tradizione, i rumori di una città pulsante di vita

Dal Vesuvio alle profondità marine, la città di Napoli può essere raccontata utilizzando un senso nuovo: l’udito. Ci sono rumori scomparsi, come il tintinnio delle bottiglie del lattaio la mattina, e suoni che si tramandano, come le canzoni dei “posteggiatori”; le stridule grida dei cantatori della cultura popolare e le voci perfette dei cantanti della nuova “tradizione”; le voci degli imbonitori dei mercati, che conservano secoli di storia in poche strofe, e voci nuove, come il venditore di “infilaaghi” sulla funicolare. I terribili rumori del traffico e il fragore dei botti di Capodanno, che allontanano i mali futuri e passati, e quelli delle pistole dei camorristi che vorrebbero governare anche acusticamente questa città. E poi c’è il mare, il rumore del mare, dallo sciabordio delle onde ai fondali, con nuove forme di vita come delfini e cetacei che stanno ritornando nel Golfo. Suoni e rumori che sono in grado di raccontare la storia, l’antropologia e i cambiamenti della secolare città di Napoli. Basta prestare loro ascolto.

• La locomotiva
• Corso Umberto I e la nascita della canzone napoletana
• Vie musicali
• Per chi suona il clacson?
• La repubblica dei mercati
• Voci dalla Pignasecca
• Discoteche a cielo aperto
• Bon bon bon, al rombo del cannon
• Il rumore dell’onde
• I rumori del mare

ISBN: 9788822736239 - Pagine: 384 - Quest'Italia n. 467 - Argomenti: Saggistica - Storia
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