STAVOLTA A TAVOLA C'E' L'AMERICA. MA SENZA HOT DOG


FRANCESCO PANELLA in viaggio nei luoghi più golosi degli States.
"Vi presento chi ha il coraggio di cambiare le cose"

Micol Passariello sul Venerdì

Nel 1837 a Manhattan ha aperto i battenti Delmonico, il primo ristorante di lusso degli Stati Uniti. «I fratelli Delmonico sono stati due visionari,hanno stravolto per sempre la ristorazione». A ricordarli è Francesco Panella, ristoratore di successo che vive tra due mondi: Roma, dove gestisce lo storico indirizzo trasteverino L'Antica Pesa, e New York, con l'omonimo locale di di Williamsburg. Dopo aver girato gli States con i suoi programmi tv Brooklyn Man e Little Big Italy, ha scritto Forse non tutti sanno che in America ( Newton Compton , pp. 288, euro 10), in cui conduce il lettore in un viaggio alla scoperta di realtà locali e personaggi. «Provo una stima enorme» ci dice Panella «per chi riesce a cambiare punto di vista. Nella ristorazione non è possibile fare nemmeno un passo avanti senza creatività, coraggio e sacrifìcio». E i fratelli Delmonico ne sono un esempio, «i primi a permettere cene di sole donne, a dare la carta dei vini, a usare le tovaglie, a offrire sale private e una sala da ballo». In quel ristorante dove hanno cenato Mark Twain e Charles Dickens, in 180 anni di storia sono nati dei classici come la bistecca Delmonico, le uova alla Benedict e la torta Alaska.

«Quando pensiamo all'America ci vengono in mente montagne di hamburger, hot dog, patatine fritte e bevande gassate». Ma non è sempre così.Un esempio? Le aragoste. «In Italia hanno costi proibitivi, ma a New York è pieno di carretti che le vendono a pochi dollari». I crostacei vengono dal Maine, dove un tempo erano così abbondanti che la gente li considerava cibo spazzatura per prigionieri e maiali. Ma l'aragosta albina, o fantasma, è rarissima: «Ne pescano una ogni cento milioni. In pratica è più probabile essere colpiti da un fulmine che prenderne una. Qualche anno fa un mio amico mi ha portato nel Maine alla ricerca dell'aragosta fantasma. Siamo stati 72 ore su un peschereccio tra mal di mare, fiumi di birra e un freddo incredibile. Di aragoste ne pescammo tante, ma di fantasma c'ero solo io, a furia di vomitare».


13/11/2020

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