Edizione integrale con testo inglese a fronte
A cura di Tommaso Pisanti
Gibran è divenuto figura emblematica di un rilancio, sia pure talvolta un po' nebuloso, della dimensione stessa del "sacro", operando una fusione tra la tradizione "profetica" dell'Oriente e alcune fondamentali tensioni "visionarie" dell'Occidente (Blake, Shelley, Emerson). Ne Gli dèi della terra (1931), prevale un suggestivo sfondo cosmico di mondo delle origini, tra divinità primordiali, in un fitto dialogo tra cielo e terra. Evidenti gli influssi di Shelley e del prometeismo romantico. In quello stesso anno Gibron morì, a New York. Qualcuno scrisse in arabo, sulla sua tomba: «Qui giace il nostro profeta».