Nacque con il nome di Rywka Ruchla Berkowitz a Zdunska Wola, in Polonia, nel 1929. Viveva con i genitori e la sorella minore e aveva molti zii e zie. Dopo l’invasione e l’occupazione della Polonia nel settembre del 1939, furono cacciati dagli ufficiali tedeschi, riuniti in un ghetto e poi deportati. Fu reclusa con la madre in diversi lager, tra cui quello di Auschwitz-Birkenau, ed entrambe furono spedite a morire a Bergen-Belsen. Il 15 aprile 1945 l’esercito britannico le liberò, ma la madre morì in ospedale dodici giorni dopo la liberazione. Renee si è sposata con un ufficiale britannico e da allora vive a Londra. Ha testimoniato la sua storia in molte scuole del Regno Unito e in un documentario della BBC. La Newton Compton ha pubblicato Una promessa ad Auschwitz (con Kate Thompson).
Bestseller del Sunday Times
La vera storia di come sono sopravvissuta agli orrori dell’Olocausto grazie a mia madre
«Una storia che il mondo deve conoscere.»
«Questo libro arriva al cuore stesso dell’esistenza.»
Da una sopravvissuta alla Shoah, una lettera d’amore alla madre lunga ottant’anni.
«Mamma, sono io». Le strinsi la mano, sperando che le desse la forza di resistere. Alla fine parlò, con una voce poco più che sussurrata: «Non piangere quando morirò».
Per molti decenni, Renee ha solo cercato di dimenticare ciò che aveva vissuto tra il settembre del 1939, data dell’invasione nazista della Polonia, e l’aprile del 1945, quando fu liberata dal campo di concentramento di Bergen-Belsen: le persecuzioni, le fughe...