Dolores Turchi


Studiosa di tradizioni popolari, vive a Oliena (NU). Ha fondato e diretto per oltre vent’anni il semestrale di cultura «Sardegna mediterranea» e collabora con giornali e riviste stranieri. Con la Newton Compton ha pubblicato Le tradizioni popolari della Sardegna; Leggende e racconti popolari della Sardegna; Samugheo; Maschere, miti e feste della Sardegna; Lo sciamanesimo in Sardegna, I carnevali e le maschere popolari della Sardegna e ha curato Tradizioni popolari di Sardegna di Grazia Deledda.

Storie, religioni e miti nelle tradizioni di una terra erede di molteplici culture mediterranee

La Sardegna narra, attraverso le sue leggende, un mondo arcaico e suggestivo di complicate e affascinanti contaminazioni storico-culturali. Nei racconti popolari si incontrano demoni, tracce di miti, residui di un’antica religione, relitti di riti iniziatici del mondo agropastorale e personaggi leggendari. Gli érchitos, ad esempio: uomini condannati a trasformarsi nella notte in buoi che annunciano la morte; le sùrbiles: donne-vampiro che si tramutano in insetti per succhiare il sangue dei neonati; le janas: fate luminose che tessono le loro stoffe su telai d’oro. E molti altri ancora. Un patrimonio della tradizione orale e scritta che merita...

Le origini dei riti ancestrali tramandati nei secoli e l’influenza degli antichi culti dionisiaci

Quando si parla del carnevale si pensa al divertimento e alla trasgressione. La maschera produce da sempre un alter ego, richiama una magia che fa regredire nel tempo risvegliando nell’inconscio il contatto con l’invisibile: una sorta di stato alterato della coscienza. In effetti questa festa ha un retaggio antico, con celebrazioni fortemente legate al dio Bacco, e prima ancora alla sua versione greca, Dioniso. Resti di queste celebrazioni si sono mantenuti in varie località della Sardegna, e questo libro li esamina nel loro insieme in relazione alla gestualità delle maschere, all’abbigliamento e agli strumenti tradizionali che portano con...

La convivenza con la morte, i colloqui con le anime dei defunti, cui richiedere segni e visioni, le capacità terapeutiche derivanti dal contatto con gli spiriti, sono sempre stati elementi molto vivi nella cultura popolare sarda. Per lo più queste pratiche scomparvero nel secolo scorso col progressivo declino della società tradizionale. Ma quando, e in che modo, la cultura sciamanica fece ingresso in Sardegna? È da presumere che ciò sia avvenuto nel periodo neolitico, quando popolazioni asiatiche durante le loro migrazioni approdarono nell'isola ad ondate successive. Tali credenze continuarono a sopravvivere anche con l'avvento di genti minoico-micenee, non certo estranee ai culti estatici e astrali. Questo libro, frutto di una lunga...

Credenze popolari, scaramanzie e devozione religiosa: l’affresco unico di un’isola magica dalle origini ai giorni nostri

In Sardegna la natura selvaggia, il mare cristallino, la cultura e le tradizioni del passato si accavallano e si intrecciano fino a formare un affascinante e unico rifugio dell’anima. Le leggende e i miti sono ancora profondamente radicati nella cultura dell’isola fino a compenetrare i costumi dei suoi abitanti e far apparire leggenda la vita stessa. Feste pagane diventate poi cristiane, superstizioni legate alla vita agricola e al raccolto: l’origine di alcune tra le molte tradizioni si perdevano nella notte dei tempi. Dolores Turchi, attraverso le testimonianze dei più anziani e i documenti recuperati in anni di...

Introduzione di Dolores Turchi
Edizione integrale


Canne al vento, pubblicato nel 1913, è il romanzo della Deledda più letto e tradotto. Sullo sfondo di Galte (Galtellì), un piccolo paese della Sardegna orientale, si intravedono i mali secolari dell’isola, l’estrema povertà della Baronia e l’incubo della malaria sempre in agguato. A Galte vivono le dame Pintor, appartenenti alla nobiltà terriera ormai decaduta, che non sanno adattarsi alla società che cambia, nella quale hanno buon gioco commercianti e usurai. Protagonista principale del romanzo è Efix, il “servo” delle dame Pintor, che si cura della loro sopravvivenza. Quando, diversi anni più tardi, giungerà in paese Giacinto, figlio di Lia, una delle sorelle, a sconvolgere...

Credenze magiche, antiche feste, superstizioni e riti di una volta nei più significativi scritti etnografici dell’autrice sarda
A cura di Dolores Turchi


Questo volume raccoglie i migliori scritti etnografici di Grazia Deledda, nei quali rivive una civiltà agropastorale ormai scomparsa: la Sardegna di fine Ottocento, che conserva ancora intatto il carattere primitivo di un’antica terra regolata da leggi ferree e da consuetudini millenarie. Rivivono in queste pagine le antiche tradizioni, le credenze magiche, le superstizioni che fanno parte del bagaglio culturale di un popolo ancora lontano dalla tecnologia, i suoi momenti di gioia e di dolore, accompagnati da canti estemporanei che scandivano il tempo della festa e quello del lutto,...

Dai Mamuthones alla Sartiglia, rivive l’anima più vera di una terra incantata che conserva ancora intatte le tracce dell’antico culto dionisiaco

La Sardegna non cessa di stupirci per le sue tradizioni millenarie. Ancora oggi, esaminando attentamente lo svolgimento di alcune feste popolari, emergono riti ancestrali e suggestivi, ricchi di fascino e mistero. Una ricerca seria e approfondita, basata sulle testimonianze degli anziani, sui ritrovamenti archeologici e sulla toponomastica delle zone indicate, nonché sulle antiche fonti letterarie e le tradizioni legate ai santi più venerati nell’isola, ha portato alla scoperta dell’antica religione dei Sardi e all’identificazione delle loro divinità. Ora sappiamo per certo chi si nasconde...