VI PRESENTO ADALGISA CALLIGARIS DIVENTATA COMMISSARIO DI POLIZIA PER UNA SCOMMESSA CON MIO MARITO


L’autrice de Lo strano caso del suonatore di violino racconta con divertente ironia i suoi trascorsi di penna, assicurando che la sua protagonista seriale le somiglia: “Sono io quando mi guardo allo specchio la mattina e non mi piaccio per niente. È bruttina, sgraziata, cicciottella e non si ama. Tuttavia…”.

Alessandra Carnevali su Economiaitaliana.it

 

Il personaggio di Adalgisa Calligaris è nato diversi anni fa per puro caso ed è diventato commissario di polizia per scommessa. Una scommessa con mio marito, divoratore di gialli, noir e thriller firmati da grandi autori internazionali.

“Saresti capace di scrivere un giallo?”, mi chiede un giorno.

“Penso di no, ma ci posso provare”, rispondo io che amo le sfide.

So che molto probabilmente perderò la scommessa e la cosa potrebbe essere fatale per la mia autostima, dato che ho appena finito di scrivere un romanzo che piace solo a me e agli amici stretti, ma che nessuna casa editrice ha preso in considerazione. Il rischio è alto, ma mi butto ugualmente nel cimento.

Adalgisa Calligaris esiste già nella mia testa. Mi somiglia, sono io quando mi guardo allo specchio la mattina e non mi piaccio per niente. È bruttina, sgraziata, cicciottella e non si ama. La immagino a scuola, bullizzata per il suo aspetto, invidiata per la sua intelligenza e innamorata senza speranza del più fico della classe. Carlo Petri.

Dopo aver accettato la scommessa, mi rendo conto che a questo punto Adalgisa deve diventare un poliziotto o un’assassina, se no che giallo è? Opto per il poliziotto e la trasformo in un buffo commissario che, dopo aver studiato e lavorato lontano dal paese natale, ci torna per un incarico tranquillo, per riprendersi da una ferita da arma da fuoco durante una sparatoria, alla quale è miracolosamente sopravvissuta.

Tornare a Rivorosso Umbro, dove ancora vive la madre vedova, ora non la spaventa più di tanto.

Rivorosso assomiglia molto al posto in cui vivo, un paese di provincia dell’Italia centrale che conosco bene e che riesco a descrivere con affetto e ironia. È casa mia.

Adalgisa nel tempo è diventata tosta, ruvida e ha una corazza contro tutto e tutti. Compresa la felicità. Vacilla solo un attimo quando scopre che il medico legale con cui dovrà confrontarsi è quel Carlo Petri di cui è stata innamorata e mai corrisposta quando era adolescente.

Ci siamo, mi dico. Mi piace. La linea orizzontale della storia è tracciata e così pure i caratteri che circondano la protagonista. L’ispettore Matteo Corvo jazzista mancato, gli agenti Fava e Ritagli, Monica Bellucci poliziotta, omonima della cugina attrice, Angiolo Castoro ritrattista di identikit con il sogno segreto di diventare stilista di moda, La Banda della Maglina, un quintetto di signore che condividono con Adalgisa la passione dei mercatini di abiti usati.

Ora non resta che far succedere qualcosa. Ci vuole il morto, forse più d’uno e poi i sospettati, le indagini, le false piste e il movente.

Ci vorrebbe anche Agatha Christie.

Ma non demordo e tiro dritto. La vicenda mi si dipana davanti come se guardassi un film. Non devo fare altro che scrivere quello che vedo. Sembrerebbe tutto facile, forse posso pure vincerla questa scommessa.

Scopro che la parte più difficile è il finale. Deve tornare tutto alla perfezione, ogni tassello deve trovarsi al posto giusto, senza punti oscuri, senza incongruenze. Scopro che non lo so nemmeno io come va a finire questa storia e che il colpevole lo troverò solo all’ultima pagina, come se fossi un lettore anziché l’autore.

Rischioso, ma divertente. E un bel finale alla Poirot mi intriga parecchio.  

Quando finisco di scrivere il giallo lo intitolo “La rosa e l’ortica” e lo faccio leggere al marito. Lui sembra apprezzare, ma continua a preferire Jeffrey Deaver e Michael Connelly. Scommessa più o meno vinta, fine della storia. Metto il manoscritto nel cassetto e non ci provo nemmeno a mandarlo a qualche editore. Se non hanno apprezzato il primo, figuriamoci questo.

Passa del tempo e un giorno scopro il portale de ilmiolibro, dove chiunque può caricare le proprie opere, ne può far stampare qualche copia rilegata da tenere in casa o regalare ai parenti e sperare che qualcuno lo noti e lo legga. Lo faccio anche io e dopo un po' mi dimentico quasi di averlo fatto. Quando arriva il concorso che coinvolge partner come la Scuola Holden e la casa editrice Newton Compton, in una botta di ottimismo iscrivo “La rosa e l’ortica”.

Passa qualche mese e io mi sono dimenticata anche la data in cui verranno proclamati i vincitori. Ritengo questo sforzo di memoria del tutto inutile, dato che non sarò di certo io a vincere. Del resto non sono né Agatha Christie e nemmeno Jeffrey Deaver o Michael Connelly.

Succede invece una cosa strana che sembra appartenere a qualcun altro e non a me.

Vinco.

Quella buffa creatura che risponde al nome di Adalgisa Calligaris conquista la giuria e la Newton Compton pubblicherà il mio giallo. Deve esserci un errore, penso tra me e me.

Invece è tutto vero e dopo poco tempo il mio libro, che nel frattempo ha cambiato titolo e si chiama “Uno strano caso per il commissario Calligaris”, esce in tutte le librerie e in ebook.

La storia piace al pubblico e il libro vende. Nasce persino un fan club danese di studenti di italiano.

Poi arrivano il secondo, il terzo, il quarto e il quinto episodio della saga.

Forse non sono nemmeno veri gialli, io li definisco “arancioni”. E sono decisamente divertenti, qualcuno mi dice.

Intanto Adalgisa si fa valere, tra le righe e sugli scaffali delle librerie. Si sposa con il magistrato Gualtiero Fontanella detto anche Mr. Inutili Occhi Azzurri, conosce quella squinternata di Paris Picchio e tiene testa al suo ex amore, Carlo Petri.

In questi giorni esce la sesta indagine: “Lo strano caso del maestro di violino” (Newton Compton - € 9,90 – pag. 288), che racconta della morte di un insegnante del conservatorio e del furto misterioso di un’opera lirica, la “Rosamunda”, alla vigilia dello scoppio della pandemia.

 

Sesta uscita. Roba da non crederci. Destino insperato per una storia nata per scommessa. Cos’altro potrebbe succedere di inaspettato al commissario Adalgisa Calligaris? Diventare la protagonista di una serie tv?

Mai porre limiti alla provvidenza.


29/07/2021

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