Sopravvisse all'Olocausto, ora la scrittrice 85enne Tova Friedman racconta su TikTok l'orrore di Auschwitz


Sopravvisse all'Olocausto, ora la scrittrice 85enne Tova Friedman racconta su TikTok l'orrore di Auschwitz

di Anna Lombardi

Vive in New Jersey. Ad aiutarla, il nipote 17enne Aron Goodman: lo scopo è raggiungere i giovanissimi. Le clip hanno già avuto grande successo, visualizzate oltre 75 milioni di volte.

La tiktoker di 85 anni, trasformatasi in influencer – con l’aiuto del nipotino 17enne – per non far dimenticare l’orrore dell’Olocausto. Tova Friedman (nata Tola Grossman, a Gdynia, Polonia nel 1938) aveva solo 6 anni quando con la famiglia fu deportata dal ghetto di Tomaszów Mazowieck al campo di sterminio nazista di Auschwitz. Qui sopravvisse alla camera a gas perché il giorno in cui vi venne condotta – era il 7 ottobre 1944 – un gruppo di prigionieri era riuscito a manometterne il funzionamento. Quando i nazisti abbandonarono il campo, nel gennaio 1945, costringendo molti prigionieri ad affrontare quell’ennesimo orrore passato alla Storia come “Marcia della morte” con la mamma si nascose sotto un cumulo di cadaveri. Furono liberate dall’Armata Rossa sovietica il 27 gennaio ed è una delle piccine del celebre video dove un gruppo di bambini si alza le maniche per mostrare i tatuaggi. Mamma e figlia tornarono in Polonia e a un altro campo, quello di Dachau, sopravvisse anche il padre: emigrarono insieme negli Stati Uniti nel 1950.

La sua storia è molto nota: la donna, che in seguito è diventata una stimata psicologa, materia che ha insegnato all'Università Ebraica di Gerusalemme ed ha pure diretto il Jewish Family Service – associazione ebraica che si occupa di persone vulnerabili – l’ha raccontata in un libro pubblicato in America un anno fa e a gennaio in Italia, edito da Newton Compton , intitolato “La bambina di Auschwitz”: scritto con l’aiuto dell’ex giornalista della Bbc Malcom Brabant. Ora da Morristown, New Jersey, dove vive, col l’aiuto del nipote Aron Goodman ha deciso di affrontare una nuova avventura: ripercorrere la sua esperienza ad Auschwitz – e anche la sua vita prima e dopo - attraverso brevi video postati su TikTok, il social più amato dai giovanissimi. E fin da subito (la prima clip è stata postata a settembre 2021) il successo è stato clamoroso: i suoi video visti oltre 75 milioni di volte: “Ci siamo resi conto che era un mezzo favoloso per raccontare l'Olocausto ai giovani che non vogliono leggerne sui libri, e a cui non piacciono le lezioni a scuola, o ancora ne sono annoiati per il modo pedante in cui ne parlano gli insegnanti. O che non ne hanno mai sentito parlare” dice ora Tova alle telecamere di Abc News. Mentre suo nipote Aron aggiunge che i video più visti sono “quelli che mostrano il numero che ancora porta tatuato sul braccio”, il triste codice identificativo con cui i nazisti disumanizzavano i prigionieri ad Auschwitz. “Ormai pochi nel mondo hanno ascoltato i sopravvissuti, conosciuto la loro storia, visto i numeri incisi nel braccio", spiega. “Attraverso i social trasmettiamo il nostro messaggio e mostriamo le prove dell'Olocausto che alcune persone ormai negano”, spiega ancora il ragazzo. Raccontando che i commenti sono quasi tutti positivi. In tanti ringraziano Friedman per come condivide le sue memorie, affermando di non aver capito molto sull'Olocausto a scuola. “Abbiamo il compito di allertare i giovani su dove porta l'odio incontrollato", ha detto ancora il liceale. E molti, racconta ancora Friedman, spesso le chiedono come ha fatto a fidarsi e ad amare ancora dopo tanto orrore: “La vita è resiliente e puoi imparare a vivere di nuovo” risponde lei. Che a lenire il dolore degli altri ha d’altronde dedicato il resto della sua vita.


23/03/2023

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