Per trovare l'assassino dei ragazzi escort serve un "alienista" che rovista nelle menti


Nella violenta New York di fine '800 le macabre follie di un serial killer uno psicologo (ante litteram) cerca di ricostruirne la personalità

Di Matteo Strukul

La biancheria e i capi di vestiario induriti dal gelo che sbattono al vento, i tuguri affollati di poveri e derelitti, le strade ghiacciate sporche di sterco di cavallo, i vicoli bui e affumicati, le bancarelle chiuse di frutta e vestiti, il dedalo di viuzze fra Delancey Street e Houston Street, diviso fra le gang di immigrati ungheresi a nord e irlandesi a sud: il Lower East Side, il quartiere vicino al porto di Manhattan era, nel 1896, un autentico girone dell'inferno, un calderone che ribolliva di miseria e crudeltà, il teatro perfetto per ambientare le macabre fantasie di un serial killer.

Ed è proprio il racconto di una New York inedita e sanguinaria, la straordinaria intuizione di Caleb Carr che con L'alienista - romanzo di culto, pubblicato originariamente nel 1994 - conquistò al tempo per sei settimane consecutive la vetta della classifica del New York Times, inanellando traduzioni in ventiquattro lingue e firmando uno dei mistery più belli degli ultimi vent'anni.

L'autore americano, già storico militare, concepisce una storia cupa e spietata, per molti aspetti disturbante nel suo tratteggiare una delle figure di serial killer più sconvolgenti mai create, regalando un romanzo che si disseta alla grande fonte del poliziesco gotico di Edgar Allan Poe e Arthur Conan Doyle e che proprio in questi giorni Newton Compton ripropone in una nuova, formidabile edizione, forte dell'imminente uscita per Netflix della serie tv omonima con Daniel Bruhl, Luke Evans e Dakota Fanning come protagonisti e l'enfant terrible Cary Fukunaga, fra gli showrunner, per una saga televisiva che si preannuncia tra le più attese e affascinanti del 2018.

La storia de L'alienista da una parte affonda le radici negli stilemi classici - il serial killer, gli indizi ricorrenti, i ragazzini travestiti vittime dell'assassino, la caccia all'omicida in una corsa contro il tempo - dall'altra innesta elementi originali di grande fascinazione a partire da un rovesciamento di prospettiva in cui non è un solo detective, ma un intero team di specialisti a tentare di ricostruire il profilo psicologico del killer. Certo, su tutti domina l'enigmatico alienista, il dottor Laszlo Kreizler, figura tormentata di uno psichiatra ante-litteram, studioso della teoria del contesto e delle patologie psicologiche, ma anche grand gourmand e intellettuale dal libero pensiero. Con lui una galleria di personaggi memorabili: il reporter John Schuyler Moore del New York Times, uomo d'azione e di spirito, Sarah Howard, giovane donna bella e tutta d'un pezzo, il cui sogno è entrare in polizia, e poi i fratelli Marcus e Lucius Isaacson, specialisti delle più moderne tecniche investigative del tempo, o il giovane Stevie Taggert, ex baby criminale, cocchiere di carrozze.

L'alienista è, in verità, anche un favoloso romanzo storico, in grado di rendere magnificamente le atmosfere del tempo, quelle di una città imbottita di locali di quart'ordine, teatri malfamati, bordelli, birrerie che incoraggiavano un melting pot illegale, composto da ladri, prostitute, voltagabbana, picchiatori, e che si affacciava alla difficile integrazione razziale e culturale, figlia di un'immigrazione ingestibile, nutrita con il mito dell'America. Da qui, allora, tutte le tensioni di cui il romanzo si sfama: la guerra fra ricchi e poveri, l'aspro confronto fra politica corrotta e polizia, il difficile rapporto che le istanze femminili generano in una società maschilista e patriarcale e, soprattutto, l'inaccettabile messa in discussione delle certezze della tradizione da parte dell'innovazione, sia essa scientifica, tecnica o culturale.

Per queste ragioni, la nuova edizione dell'opera di Caleb Carr è particolarmente meritoria: perché riporta alla luce un capolavoro del mistery, in grado di scavalcare le classificazioni di genere, offrendo un punto di vista originale, e per certi versi scioccante, su quella che è oggi una delle grandi metropoli del pianeta,  raccontandone la storia di città contraddittoria e difficile, bellissima e ambigua, ma innegabile culla della più moderna rivoluzione imprenditoriale, culturale e antropologica del secolo scorso.

Fonte: TTL 20/01/2018


20/01/2018

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