I miei dark romance per ragazze ribelli
di Andrea Amadio, @libriconfragole, Robinson
C’era una volta una principessa in pericolo che aspettava il principe azzurro per essere salvata. Poi è arrivata Penelope Douglas, e quella principessa ha imparato a salvarsi da sola e a lasciare il principe azzurro per il cattivo. L'autrice più amata del Booktok, in questi giorni acclamata dalle fan al Salone del libro di Torino (dove, per gli appassionati, è arrivata l'edizione limitata di Hideaway, il secondo volume della sua saga più amata Devil's Night, Newton Compton), in Italia con i suoi libri ha venduto 700 mila copie.
Sognava di diventare scrittrice già da bambina?
«Ho cominciato a scrivere un libro intorno ai sedici, diciassette anni; l'ho scritto a mano su un blocchetto di post-it gialli. Riguardava una donna che incontra un serial killer e… mia mamma lo buttò via. Ci sono voluti anni per riprovarci, ma ho sempre amato inventare storie».
Come è nata la saga bestseller "Devil's Night"?
«Lessi la notizia di una giovane donna: testimoniò contro un gruppo di coetanei uomini che però non rimasero in prigione per molto. Così continuai a pensare a come sarebbe stato per lei incontrarli casualmente in città una volta usciti. Ci ho messo poi dentro Halloween, la notte del diavolo, appunto, le maschere, l'autunno, le antiche cattedrali... Tutte le mie cose preferite. Amo l'estetica di quella serie».
È stata una delle prime a scrivere dark romance, un genere che è molto discusso soprattutto per i suoi temi e per certe sue scene.
«Il dark romance è un modo per fare esperienza di emozioni incredibili tra le pagine sicure di un libro, ma anche un modo per imparare la lezione da donne che reagiscono e combattono. Riguardo alle discussioni attorno al genere, è mio diritto scrivere ciò che mi piace, come lo è quello di chiunque altro di criticare».
Ogni libro ha una protagonista femminile forte e indipendente, a contatto con la sua sessualità e i suoi desideri, che combatte per la libertà in un mondo di uomini. Quanto è importante parlare di femminismo nei libri?
«Credo che le lettrici di romance vogliano eroine che possano ammirare, che siano versioni migliori di loro stesse. Ma è qualcosa che combatto: mi piacciono le donne che hanno problemi di rabbia e fastidio o che non hanno paura di commettere errori. Quello che voglio dire alle ragazze è: va benissimo essere in modalità "lavoro in corso"»...
18/05/2025