Luke Harding, autore di Snowden: la sorveglianza di massa è reale. Ecco come eluderla


FONTE: D.Repubblica.it

A cura di: Luke Harding

Luke Harding, giornalista di inchiesta e corrispondente estero per il Guardian, è stato il primo a raccogliere e montare in sequenza le vicende di Edward Snowden, trentenne genio informatico agente CIA sotto copertura che un giorno, nel 2013, decide di svelare all’opinione pubblica americana e al mondo intero i dettagli dei programmi di sorveglianza di massa della Nsa e altre agenzie ad essa alleate. Dalla divulgazione dei file segreti fino alle comunicazioni con Julian Assange e la sua WikiLeaks, la storia vera di Snowden è riassunta da Luke Harding sotto forma di un’appassionante inchiesta investigativa che si legge come un romanzo di spionaggio, già tradotto in 30 Paesi. In Italia esce per Newton Compton, in contemporanea con l'arrivo nelle sale cinematografiche del film evento ad esso ispirato, diretto da Oliver Stone, con Joseph Gordon-Levitt, Nicolas Cage e Shailene Diann Woodley. Abbiamo chiesto a Luke Harding di scrivere un testo in esclusiva per le proprie lettrici per spiegare come e quanto siamo "controllati" e insegnare a figli e nipoti a gestire la privacy in un futuro sempre più "pubblico": "Grazie a Edward Snowden, oggi conosciamo l’esatta portata degli atti di spionaggio di massa messi in atto dagli Stati Uniti d’America. Si tratta di un’operazione vastissima: l’Agenzia per la Sicurezza nazionale americana (NSA) e la sua controparte britannica, il GCHQ, stanno raccogliendo un’enorme quantità di dati elettronici. Comprese le vostre e-mail, i vostri messaggi e i dati di “geolocalizzazione” del vostro smartphone: il che significa che registrano anche i luoghi in cui siete stati. E queste agenzie hanno anche altre straordinarie capacità. I documenti di Snowden pubblicati dal mio giornale, il «Guardian», hanno dimostrato che le spie possono attivare in remoto il microfono del vostro iPhone e attivare la webcam del vostro computer (Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, la copre con del nastro adesivo, e lo faccio anch’io). Ciò che sta accadendo non ha precedenti. Internet ha notevolmente arricchito le nostre vite, così come quelle dei nostri figli e dei nostri nipoti. In passato il controllo delle agenzie governative occidentali si limitava alle minacce specifiche – terroristi, criminali e “nemici” geopolitici, come l’Unione Sovietica. Oggi l’NSA raccoglie informazioni su interi Paesi, Italia inclusa, e sulla loro popolazione civile. Anche i vostri dati personali. E allora cosa potete fare per proteggere la vostra privacy e quella dei vostri figli? Per prima cosa, cercate di non perdere la fiducia e l’ottimismo! Probabilmente l’NSA non è interessata al contenuto delle vostre e-mail personali. Ma in ogni caso, perché dovremmo semplificarle il lavoro? Alcune delle cose che facciamo online sono esclusivo affar nostro e dovrebbero restare questioni strettamente private, come quando interpelliamo Google sulle nostre condizioni di salute, oppure quando un adolescente insicuro cerca informazioni sulla propria sessualità. Se volete mantenere confidenziale il contenuto delle vostre comunicazioni, potete seguire il consiglio di Snowden e criptare le e-mail. È più semplice di quanto sembra: dovete scaricare un software PGP (Pretty Good Privacy). Un buon programma da utilizzare è Mailvelope. È come avere una cassetta della posta: chiunque può inviarvi una lettera (un’e-mail, in questo caso), ma solo voi siete in possesso della “chiave privata” per aprire la cassetta.
In alternativa, potete semplicemente rinunciare al vostro iPhone. Da giornalista, quando mi capita di dover incontrare una fonte o un contatto, lascio a casa il telefono. Snowden suggeriva – e non stava scherzando! – di mettere il cellulare in frigo o in uno shaker per cocktail: in questo modo si crea una gabbia di Faraday che impedisce le intercettazioni. Io lo faccio! In commercio esistono anche delle custodie apposite, chiamate “Faraday bags”.
Anche se viviamo nel ventunesimo secolo e la tecnologia è onnipresente nelle nostre vite, ho ripreso a scrivere a mano. Chiedo alle mie fonti di inviarmi ogni genere di materiale sensibile via posta. Nel periodo immediatamente successivo alle rivelazioni di Snowden, alcuni diplomatici britannici hanno abbandonato i computer in favore delle care, vecchie macchine da scrivere. Le lettere sono più confidenziali delle e-mail. Potrà sembrarvi un salto indietro negli anni Ottanta ma, almeno per quanto mi riguarda, carta e penna evocano immediatamente la nostalgia dei miei anni da studente. Infine, interessatevi alle questioni relative alla sorveglianza di massa. Il mio libro, Snowden. La vera storia dell’uomo più ricercato del mondo, pubblicato di recente in Italia (Newton Compton, 9,90 euro, ebook 4,99 euro), ha ispirato il thriller drammatico di Oliver Stone attualmente nelle sale. Racconta la storia di un informatore ventinovenne che si è assunto un rischio enorme divulgando informazioni riservate nell’interesse dell’opinione pubblica, e lo segue nella sua fuga dalle Hawaii a Hong Kong, fino in Russia. Per il bene dei nostri figli e dei nostri nipoti abbiamo il dovere opporci all’attività di spionaggio dei governi. Dobbiamo agire prima che sia troppo tardi, prima che quella privacy che diamo per scontata una volta diventati adulti si trasformi in un lontano un ricordo.


La traduzione del testo di Harding dall’inglese è di Antonella Pappalardo


30/11/2016