La spia che smascherò il potere


Fonte: Il Messaggero

A cura di: Francesco Alò


Avevamo conosciuto quel ventinovenne pallido, occhialuto e pronto a nascondersi come un ragazzino sotto una coperta per sfuggire ai suoi inseguitori in Citizenfour di Laura Poitras, documentario del 2014 premiato con l`Oscar tutto ambientato in una camera d`albergo di Hong Kong. Quel biondino educato era il nuovo nemico pubblico numero 1 degli Stati Uniti: Edward Snowden. Nel nuovo film di Oliver Stone il tempo e lo spazio si dilatano per quanto riguarda l`ex spia della Cia e Nsa considerato un traditore da quando, davanti alla telecamera della documentarista Poirtras e ai taccuini del giornalista del Guardian Greenwald, svelò i piani di sorveglianza di massa di un governo Usa pronto a entrare nelle case di tutti noi sfruttando la scusa del terrorismo. A settant`anni appena compiuti il grande regista di Platoon, Wall Street e Natural Born Killers ci regala un film potente ma controllato, ispirato a Snowden di Luke Harding (Newton Compton Editori), su tutto quello che secondo lui accadde prima di quell`incontro epocale ad Honk Kong nel 2013. Già a partire dal 2004 Snowden è un mingherlino che vuole fare il soldato dopo l`attentato alle Torri Gemelle. Come Oliver Stone si arruolò volontario ventunenne per combattere in Vietnam, Snowden cerca di entrare nelle forze speciali. Le ossa non reggono il peso del suo corpo ed eccolo passare all`intelligente. D`altronde è un genietto dei computer. Il patriota nerd amante di Guerre Stellari, l`anime giapponese Ghost in the Shell, l`antropologo Joseph Campbell e l`intellettuale Ayn Rand fa carriera fidanzandosi con una sventolona molto più di sinistra di lui (è questo il paradosso: non c`era alcuna traccia di contestazione in lui). Lei esibisce il suo corpo con nonchalance (bravissima la Shailene Woodley lanciata da Paradiso amaro e star della saga Divergent), lui è un represso cui anche la voce sembra uscire a fatica da un corpo che tende a sorvegliare e contenere ogni suo più piccolo pensiero o istinto. Quando sembra andare tutto per il meglio ecco i primi campanelli di allarme: la spia Snow- den (è passato dalla Cia all`ancora più sofisticata Nsa) si rende conto che la sua patria esagera nel controllare le vite di persone che con il terrorismo internazionale non c`entrano niente. Il suo capo d`altronde è chiaro: «Il fronte più pericoloso è la Cina». C`è una guerra economica da combattere, domani, molto più importante di Iraq, Afghanistan e Siria messi insieme. Il film diventa un bel dramma adulto quando Snowden viene avvertito da corpo (vomito, giramenti di testa) e compagna (la pellicola è anche una bellissima storia d`amore). Nell`ultima parte esplode anche come thriller nel momento in cui il nerd mingherlino decide di "tradire". Per Stone, ossessionato da eroi pronti a smascherare la menzogna di Stato dai tempi di Platoon e Wall Street, è lui il vero patriota. Si apra il dibattito. Il regista americano ha detto chiaramente da che parte sta. E lo ha detto molto, molto bene. 


24/11/2016