La finta pacioccona ha pensieri hardcore


La pagella di Antonio D'Orrico

La ragazza scomparsa di Angela Marsons

Due bambine di dieci anni, amiche per la pelle, vengono rapite in Inghilterra. C'è un precedente non bello. Il caso è affidato all'ispettore Kim Stone. Di lei sappiamo che ha avuto un'infanzia difficile, orfanotrofi e famiglie in affidamento a gogò, e una madre criminale che l'ha spinta a prendere una decisione estrema («I geni di sua madre sarebbero finiti con lei»), che suona come un suicidio della stirpe. La sua vita è spartana, votata esclusivamente alla causa della legge, con rare concessioni: «C'erano molte cose di cui poteva fare a meno: amore, consenso, sesso, normalità, cibo, spesso, ma caffè no, mai». Di solito i detective (personaggi da tempo entrati in una spirale inflazionistica che non sembra volersi fermare) fanno ombra alle storie nelle quali agiscono. E, spesso, questo serve a mascherare la debolezza delle storie stesse. Qui la storia è forte, se non fortissima, e, meno male, l'ispettore Stone non è troppo invadente (solo un po'). C'è, nel romanzo, un'aria alla Fargo (il film), un sound da fratelli Cohen. Penso alla nonchalance con cui si compiono atti brutali. Soprattutto quando è in azione il cattivissimo Symes, uno dei peggiori personaggi partoriti da autore di thriller. Solo il suo complice, uomo di crudeltà mentale più che fisica, può essere alla sua altezza. Ma non tutto fa brothers, ad Angela Marsons manca l'ironia dei fratelli Cohen e non credo che la acquisirà mai. Non si può avere tutto. Però è proprio brava nel resto. L'avevo candidata al trono di Regina del giallo, lasciato vacante, e sono molti anni, da Patricia Cornwell, e riconfermo la nomination. È una finta pacioccona che esprime pensieri hardcore (per esempio, la superiore abilità nel sesso orale da parte dei gay). Nel romanzo inventa un meccanismo diabolico che ricorda per certi versi la disumanità biblica del sacrificio di Abramo e Isacco. È una trovata perfida che sconvolge il lettore.

P.S. C'è un «Prologo», ma per stavolta la perdoniamo.

Voto: 8.5

Fonte: La Lettura 15/10/2017


15/10/2017

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