Il serial killer è un collezionista: stacca tatuaggi come fossero tele


Uno psicopatico semina il terrore a Brighton uccidendo e scuoiando le sue vittime: gli dà la caccia un giovane ispettore al primo caso. Con l'aiuto di una tatuatrice

Di Matteo Strukul


Definito dal Bookseller il più originale thriller presentato all'ultima Fiera di Francoforte, II tatuatore di Alison Belsham ha debuttato in anteprima mondiale in Italia - uscirà in lingua inglese solo dopo l'estate e a seguire in altri 11 Paesi - raggiungendo immediatamente i primi posti della classifica con quarantamila copie vendute nelle prime due settimane. Con pieno merito, sia chiaro. Perché l'autrice britannica, esordiente, ha saputo costruire una trama che, partendo da un meccanismo letterario classico - quello del thriller investigativo con un serial killer spietato che terrorizza Brighton e sfugge alla polizia grazie a un'intelligenza non comune - si ammanta di tinte fosche e originali, esplorando il mondo dei tatuatori, raccontando un'Inghilterra di provincia in cui i punti di vista dei vari personaggi s'incrociano, collidono e rivelano, un po' alla volta, frammenti di storie che, riuniti, condurranno a una soluzione sconvolgente. Se da un lato non può non venire in mente il Thomas Harris de II silenzio degli innocenti, dall'altro nella storia di Alison Belsham si respira anche quell'atmosfera sporca e nevrotica della tetralogia del Red Riding Quartet di David Peace e il senso d'impotenza di un'indagine che gira a vuoto come nel ciclo della Factory di Derek Raymond.

Senza contare che, se già i tatuaggi erano stati protagonisti in modo davvero originale nello splendido Educazione siberiana di Nicolai Lilin, qui Alison Belsham, lungi dal celebrarne la simbologia e il valore di appartenenza a un clan, mostra il lato più crudo, quotidiano, estetico, raccontando nel dettaglio l'alchimia fra pelle e inchiostro, mettendo a nudo un mondo poco conosciuto ma assolutamente reale e presente, fatto di dolore, sangue, aghi, disegni, carne, immagini, musica rock, metal, convention, mostre, miscelando tali suggestioni e molto altro in un maelstrom cupo e pulsante, vivo e colmo di fascino urbano.

Ma al netto di tutto ciò, e non è poco, quello che davvero colpisce de II tatuatore, è l'agghiacciante racconto dal punto divista del serial killer, mai così disturbante e allucinato, un ladro di tatuaggi, scuoiatore, che strappa la pelle, e non solo, per ragioni che lasciamo al lettore scoprire. A uno dei cattivi più inquietanti degli ultimi anni, si affiancano alcuni straordinari personaggi, magnificamente resi nella loro complessità: su tutti svettano il giovane ispettore Francis Sullivan, brillante ma appena promosso, che tenta di risolvere il suo primo caso, nonostante il dipartimento di polizia faccia qualsiasi cosa per complicargli la vita, e Marni Mullins, formidabile anti-eroina con molte ombre addosso, tatuatrice e donna ferita che si scopre a collaborare con la polizia, suo malgrado. Ed è nel rovesciamento di prospettive che il romanzo vince, specie se a questo si aggiungono il perfetto dosaggio nel disvelamento dei passaggi chiave, un'ambientazione sempre più claustrofobica e inquieta, il ritmo travolgente delle pagine che lasciano stremato il lettore, incapace di staccarsi dal libro per voler giungere il più in fretta possibile, insieme a Francis e Marni, alla soluzione del caso.

Alison Belsham firma così un thriller fosco, inquieto, pieno di tensione e rancore che, discostandosi nettamente dal più recente crime psicologico di Paula Hawkins e Sarah Pinborough, sempre di matrice britannica, esibisce invece una carnalità e una fisicità quasi sfacciate, combinandole con un senso del ritmo che è pura adrenalina. Magnifico e scioccante.

Fonte: TuttoLibri 26/05/2018

 


26/05/2018

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