IL MASSACRO DEL CIRCEO NON SI DIMENTICA


IL GIORNALISTA E IL POLIZIOTTO CHE L'AVEVANO SEGUITA RICOSTRUISCONO UNA DELLE PAGINE PIÙ NERE DI FINE '900

BRUNELLA SCHISA  su Il Venerdì

 

QUANDO Andrea Ghira, Gianni Guido e Angelo Izzo tornarono a Roma dopo avere seviziato per un giorno e mezzo in una villa del Circeo Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, erano convinti di averle uccise e si fermarono a mangiare pizza e supplì lasciandole nel portabagagli. Si sarebbero sbarazzati dei cadaveri con la pancia piena. La Colasanti in realtà si era finta morta e un metronotte sentì i suoi gemiti provenire dall'auto. Si scoprì così una delle pagine più orrende di cronaca nera. Ora, Massimo Lugli , l'inviato speciale di Repubblica, e Antonio Del Greco, ex poliziotto della omicidi, ricostruiscono la storia iniziata nel settembre del 1975. Ripercorrono l'arroventato clima politico, raccontanoconcrudezzailmassacro e il seguito. Ghira scappò la notte stessa senza fare nemmeno un giorno di carcere, Guido ha scontato la sua pena e r adesso è un uomo libero. Di Izzo, purtroppo si parlò ancora. Nel 2005,in libertà vigilata, per puro sadismo uccise altre due donne: Maria Carmela e Valentina Maiorano.Un romanzo sconvolgente, dopo la prima pagina, impossibile da lasciare.

Lugli, nel 2005, a trent'anni dal massacro, si è chiuso il cerchio.

"Per me è stato come un déjà vu. Il ritorno del destino. Nel '75 ero alle prime armi e mi occupai del caso con pezzi di contorno, nel 2005 ero la prima firma di Repubblica. E in pochi mesi è accaduto di tutto: Izzo ha ucciso ancora, è stata trovata la tomba di Andrea Ghira a Melilla, in Marocco, e a dicembre è morta Donatella Colasanti".

Ghira era morto nel 1994 ma aveva fatto perdere le sue tracce.

"Si era arruolato sotto falso nome nella Legione Straniera, ma qualche mese prima di morire era stato congedato per uso di droga. Ed è morto di overdose".

Per trent'anni hanno continuato a cercarlo.

"A Pasqua e Natale mettevano i telefoni della famiglia sotto controllo, perché è nel periodo delle feste che in genere i latitanti contattano casa".

Perché avete cambiato i nomi dei protagonisti?

"Non solo i nomi ma anche il tempo, anticipando il massacro di un mese, ad agosto, per sottolineare che è un romanzo e perché la città vuota è più letteraria".

Come funzionala vostra scrittura a quattro mani?"

"Scalettiamo insieme, io scrivo e ci vediamo una volta a settimana. Le nostre conversazioni al bar sono da arresto: "Questo lo ammazziamo, quest'altro lo sequestriamo, quello lo mandiamo in galera...". Una volta due persone vicino a noi si sono alzate guardandoci strano."


14/04/2023

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