L'ANTICHITÀ CHE NON TRAMONTA MAI
L'eterno fascino di Roma. Ma quanti errori...
Libri, film e serie tv rilanciano l'Impero e i gladiatori. Dal pollice fino alla morte: i luoghi comuni smentiti dagli storici
Andrea Frediani su Libero
Anno 1951. Esce Spartacus, romanzo di Howard Fast. Fast non è uno scrittore qualunque: è sulla lista nera degli scrittori comunisti stilata dalla Commissione McCarthy. Non a caso, il romanzo se lo deve pubblicare da solo, dopo il rifiuto di ben sette case editrici. Il successo è clamoroso e nove anni dopo Stanley Kubrick ne farà un film, con Kirk Douglas come protagonista.
L’interesse per la gladiatura cresce in modo esponenziale negli anni successivi. L’argomento dimostra di essere un tema efficace non solo nella letteratura, ma soprattutto nel cinema, dove non si contano i duelli nelle arene tra energumeni equipaggiati nei modi più strampalati, spesso non rispondenti alla verità storica, solo per colpire l’immaginario dello spettatore. Il Gladiatore di Ridley Scott del 2000 determina un’altra spinta in avanti, grazie a una sapiente regia e a un protagonista non meno carismatico di Kirk Douglas. Sull’onda del suo successo, torna in auge Spartaco, cui viene dedicata una serie tv. Più recentemente, sul tema della gladiatura si cimenta anche il mago degli effetti speciali Roland Emmerich, con Those about to die, e Ridley Scott prova, dopo quasi un quarto di secolo, a replicare il successo del primo capitolo di quella che rischia di trasformarsi in una saga.
Gli antichi romani si accalcavano fuori dagli anfiteatri per vedere i duelli tra reziario e secutor, oplomaco e trace, trace e mirmillone, oplomaco e trace, reziario e scissor, tra essedarii e tra provocatores; insieme alle corse di bighe e quadrighe, erano gli spettacoli più gettonati e in grado di suscitare un pari entusiasmo nelle classi popolari e aristocratiche. E sebbene l’ascesa del Cristianesimo avesse indotto gli imperatori a vietarli, giudicandoli troppo cruenti, all’inizio del V secolo d.C., il concetto della sfida tra due combattenti ha continuato a percorrere i secoli. Nel Medioevo, assume la forma delle giostre medievali, dove i protagonisti non sono dei semplici schiavi ma illustri e aristocratici cavalieri. Nell’età moderna i duelli con la spada e la pistola, e poi gli incontri di boxe, hanno costituito uno spettacolo che non ha mai smesso di attirare pubblico e scrittori. La sfida piace, sempre. E quando i mezzi cinematografici hanno offerto la possibilità di esaltarla con immagini ancor più funamboliche, raccontarla è diventata una tentazione troppo forte per resistervi.
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17/11/2024