FELICIA KINGSLEY - L'INTERVISTA


FELICIA KINGSLEY – «Come si scrive un vero bestseller»


«Scrivere un romanzo è come giocare coi Lego»

La bestsellerista-architetto: «Il mio segreto? Progetto l'opera nel dettaglio. Le idee dipendono dalle nostre esperienze»
Lucia Esposito su Libero

 

Felicia Kingsley come da copione: esce Una conquista fuori menù (Newton Compton) ed è già in cima alle classifiche. Ormai potrebbe scrivere qualsiasi cosa tanto i lettori comprano i suoi libri sulla fiducia.

«Eh no, la fiducia bisogna meritarsela. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l'asticella per me si alza sempre di più». Felicia è appena tornata a casa. È andata a prendere suo figlio all'asilo e si prepara a un lungo tour per presentare il nuovo romanzo. Il suo vero nome è Serena Artioli, classe 1987, di professione architetto, di fatto scrittrice di bestseller. Quasi tre milioni di copie in Italia, autrice più letta del 2023 e vincitrice del TikTok Book Award come scrittrice dell'anno, 14 romanzi bestseller, tradotta in 16 Paesi, tre dei suoi libri sono opzionati da case di produzione cinematografica (Due cuori in affitto, Una ragazza d'altri tempi e Non è un paese per single).

 

Mentre scrive sente che quel libro diventerà un bestseller?

«Ho dei punti fermi. Se mentre scrivo mi diverto, so che si divertiranno anche i lettori. La trama che deve essere solida, se qualcosa non mi convince cambio tutto».

 

Ha degli scrittori di riferimento?

«Due: Ken Follett e Sophie Kinsella».

 

In quanto tempo scrive?

«Una conquista fuori menù l'ho cominciato ai primi di gennaio e l'ho consegnato a giugno».

 

Come nasce un suo romanzo?

«Lo progetto bene»

 

Progetta come un architetto...

«Per come funziona la mia testa ho bisogno di costruire prima la storia. Devo sapere dove inizio e dove vado a finire. Poi, per carità, nulla è scritto sulla pietra».

 

Scrive tutti i giorni?

«No. Sono incostante e, proprio per scavallare questo limite, ho bisogno di costruire la trama prima, di strutturare bene i personaggi, eccetera. Insomma, mi serve un piano operativo».

 

Dove trova le idee? Arrivano all'improvviso o maturano dentro lentamente?

«Mi si presentano da sole, mi piovono in testa, non le cerco. Credo che tutto derivi da un assemblaggio delle nostre conoscenze, delle esperienze e delle curiosità. Faccio spesso l'esempio dei mattoncini Lego: più mattoncini hai, meglio costruisci».

 

 

 

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14/09/2024

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