Felicia Kingsley - L'amante perduta di Shakespeare


Shakespeare è sempre in love

Felicia Kingsley, Robinson

 

Lo si chieda a chiunque passi per strada, appassionati di lettura o no, primi della classe o casinisti dell’ultimo banco. Alla domanda: «Qual è la storia d’amore più famosa del mondo?», la risposta sarà una sola: Romeo e Giulietta.

E tutti diranno che è di Shakespeare.

È lo sviluppo per antonomasia del topos “enemies to lovers”, i nemici che diventano amanti.

Due giovani – sono appena tredicenni – eredi di nobili famiglie rivali nella Verona medievale, i Montecchi e i Capuleti, s’incontrano e s’innamorano a prima vista. Portano avanti la relazione di nascosto e si sposano in segreto, complici un prete e una nutrice, ma un duplice assassinio porta il ragazzo alla fuga. C’è un piano ben congegnato per farli ricongiungere: la fanciulla, per evitare il matrimonio combinato cui il padre l’ha costretta, berrà una pozione preparata dall’amico prete per fingersi morta; dovrà poi attendere nella cripta di famiglia che il suo amato – informato del sotterfugio – torni a portarsela via e vivere insieme felici e contenti. Ma felici e contenti non saranno perché un “errore di comunicazione” farà giungere al ragazzo solo la notizia della sua morte e, dunque, disperato comprerà un veleno che berrà sul freddo corpo di lei e raggiungerla così nella morte. La fanciulla però si risveglia e trovando l’amato avvelenato, sceglierà di uccidersi a sua volta, pugnalandosi.

Qualcuno penserà: “Che inutile spreco di parole riassumere così un’opera tanto nota”… Ma se vi dicessi che questo non è, invero, il riassunto di Romeo e Giulietta?

Anzi, e se vi dicessi addirittura che non è nemmeno opera di Shakespeare?

Forse il nome Luigi Da Porto non risuonerà nelle orecchie di molti, ma si tratta di uno scrittore vicentino morto trentacinque anni prima che Shakespeare venisse al mondo e che, nel 1524, scrisse la Historia novellamente ritrovata di due nobili amanti; con la loro pietosa morte, intervenuta già nella città di Verona al tempo del Signor Bartolomeo Dalla Scala.

Sì, la trama è esattamente quella che ho riassunto qualche riga fa. Shakespeare darà alla luce Romeo e Giulietta solo nel 1597, ben settantatré anni dopo.

Ebbene, Romeo e Giulietta non è un’invenzione del Bardo di Stratford, bensì solo una trasposizione per il teatro (un po’ come oggi, la trasposizione di un libro in film).


30/03/2025

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