Così la tetralogia di Simon Scarrow narra l’epoca del generale corso


di Matteo Sacchi

Lo scrittore Simon Scarrow negli ultimi 17 anni si è costruito una discreta fama. Innanzitutto al momento è uno degli autori di romanzi storici più prolifici della Gran Bretagna: ha scritto 36 volumi, che nell'insieme superano ampiamente le 10 mila pagine. Ha iniziato nel 2000 con un romanzo ambientato nell'antica Roma - Sotto l'aquila dì Roma - e non si è più fermato. Ma oltre a essere prolifico (solo il ciclo dell’«aquila» è composto da 15 volumi...), Scarrow è anche molto letto: oltre cinque milioni di copie vendute nel mondo. Merito del modo con cui costruisce i personaggi, come il centurione Lucio Cornelio Macrone e il liberto Quinto Licinio Catone, ma anche del fatto che ha saputo cogliere e raccontare il fascino di certi momenti storici. Quelli in cui il corso degli eventi determina per secoli il futuro. Appoggia sempre le sue trame su quegli scoscesi crinali del tempo in cui il potere deve mantenersi in bilico tra dittatura e repubblica, in cui le scelte di pochi possono cambiare il destino delle nazioni. Ecco perché Revolution saga, la saga dedicata alla Rivoluzione francese che Scarrow ha scritto tra il 2006 e il 2010, e che ora sta arrivando in libreria anche in Italia per i tipi di Newton Compton, ha lo stesso fascino delle narrazioni ambientante all'epoca dell'imperatore Claudio. Anzi di più. In questo caso lo scrittore ha spostato la narrazione nel bel mezzo della Rivoluzione francese, costruendo due «biografie» parallele. Da un lato si segue l'ascesa fulminante di Napoleone Bonaparte (1769-1821), fatta di astuzia politica, coraggio spericolato e ambizione enorme. Dall'altra la più aristocratica, e all'inizio dissoluta, parabola di Arthur Wellesley (1769-1852), ovvero il futuro duca di Wellington, l'unico generale capace di contrastare Bonaparte. Il primo volume della quadrilogia, appena uscito, La battaglia dei due regni (pagg. 576, euro 9,90) racconta le giovinezze dei due uomini che si confrontarono a Waterloo. Il secondo, in uscita tra pochi giorni, Il Generale (pagg. 608 euro 9,90) narra la loro ascesa: il giovane corso sfrutta con grande intuito e furbizia tutte le occasioni che la Rivoluzione gli offre (e in questa pagina presentiamo uno stralcio in cui Bonaparte gioca le sue calte per essere messo a capo dell’Armée d'Italie). C'è poi largo spazio all'apprendistato del futuro conte di Wellington avvenuto nelle guerre indiane contro il sultano di Mysore. Gli altri due volumi seguiranno (agosto e settembre) e accompagneranno il lettore sino all'epilogo di Waterloo....

Fonte: Il Giornale 23/07/2017


23/07/2017

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