"Cari mamma e papa, posso darvi un consiglio? Passate più tempo 'digitale' con i vostri figli"


Attualità. La tecnologia fa bene o fa male ai più piccoli? A che età si può dare loro telefonini e tablet? Abbiamo fatto chiarezza sulla questione con l'aiuto di un esperto

«II momento giusto per iniziare a insegnare ai bambini a utilizzare gli smartphone è quando sono ancora piccoli», spiega Jordan Shapiro

di BENEDETTA SANGIRARDI

È una delle grandi questioni del nostro tempo, quella che forse più di tutti preoccupa i genitori. La tecnologia, con l'uso spasmodico da parte dei figli. Videogiochi, smartphone, tablet, social network sono ormai il pane quotidiano. Impossibile vedere un adolescente senza telefonino, altrettanto difficile vedere un bambino che non guardi un video su YouTube. Dobbiamo davvero preoccuparci? La tecnologia fa davvero male ai nostri ragazzi? No, è la risposta secca e provocatoria di, Jordan Shapiro, docente di filosofia ed esperto di formazione, apprendimento e nuove tecnologie, uno dei massimi esperti mondiali di competenze digitali e tecnologia nell'istruzione. Nel suo ultimo libro II metodo per crescere i bambini in un mondo digitale (Newton Compton), sfata parecchi miti sulla negatività dell'uso di videogiochi e tablet da parte dei nostri figli. Lo abbiamo incontrato per capirne di più. 

Professore, nel suo libro afferma che i bambini e i giovani non si perdono affatto nei dispositivi. Che cosa intende dire esattamente? 
«La capacità di una persona di esprimersi dipende dalla capacità di sfruttare strumenti comuni in modi creativi e produttivi. Questo è il fondamento di una vita soddisfatta. E, quindi, dovremmo capire che il gioco digitale è un'opportunità per i bambini di far pratica usando gli strumenti della nostra era per esprimere e articolare le loro credenze e i loro desideri, nonché le loro visioni sul futuro. Nella tecnologia trovano la capacità di esprimersi». 

A che età è giusto che i bimbi utilizzino il cellulare o l'iPad? 
«Dipende dal bambino. Ma la verità è che è giusto dare questi dispositivi ai bambini in giovanissima età. Quando i bambini sono piccoli vogliono stare come i loro genitori, vogliono seguire le regole, vogliono piacere agli adulti. E un buon momento per iniziare a insegnare loro i comportamenti per utilizzare bene gli smartphone. Sfortunatamente, molte persone consegnano questi dispositivi ai loro figli proprio quando entrano nella pubertà/adolescenza. In quel periodo gli ormoni stanno imperversando nei bambini che vogliono ribellarsi a tutto ciò che dicono i genitori. C’è da meravigliarsi che a volte abbiano comportamenti cattivi con gli smartphone?». 

E per quanto tempo ogni giorno consiglia di usarli? 
«Non ci sono prove che l’uso di dispositivi abbia un impatto negativo sui bambini. Ci sono ricerche secondo le quali l'uso di dispositivi prima di andare a letto può disturbare sane abitudini di sonno, quindi è probabilmente una buona idea limitare l'uso del dispositivo prima di andare a dormire. In realtà il problema in questo scenario è una mancanza di esercizio, non un uso eccessivo dello schermo. Facciamo chiarezza, non parliamo di come limitare il tempo dello schermo ma piuttosto di come richiedere o incoraggiare altri comportamenti importanti». 

Lei, che ha figli, come si comporta? 
«I miei bambini leggono, fanno i compiti, giocano all'aperto, passano un po' di tempo con i loro amici. E siccome fanno tutte queste cose, non è un problema per quanto tempo utilizzano smartphone o simili in aggiunta alle altre attività. Va bene così e non lo vedo come un danno». 

È vero che, grazie alla tecnologia, secondo lei i bambini saranno in grado di creare nuovi modelli di cittadinanza globale, di connessione e comunità? Una vera rivoluzione... 
«Assolutamente! Ma solo se insegniamo loro a vedere queste nuove tecnologie come qualcosa di potente, positivo e creativo. Se continuiamo a dire loro che queste sono tentazioni negative, che creano dipendenza, comportamenti antisociali, proibiti e che dobbiamo evitarli, possiamo aspettarci che utilizzeranno la tecnologia digitale negli stessi vecchi modi superficiali». 

I genitori e gli insegnanti, tuttavia, sono preoccupati per l'uso degli smartphone & Co. Come possono tranquillizzarsi? 
«In modo pratico: trascorri più tempo "digitale" con i tuoi bambini. Chiedi loro di spiegare che cosa stanno facendo sui loro dispositivi. Chiedi loro perché gli piacciono. Sfidali a spiegare perché a loro non piacciono le cose e perché altre sono così attraenti. Questo tipo di impegno non solo aumenterà la fiducia del bambino: sarai anche in grado di saperne di più sulla fiducia del tuo piccolo. Il problema è che il loro spirito innovativo non è sempre in direzione della migliore via. Perché gli adulti non hanno ancora insegnato ai bambini una vita digitale». 

Diversi studi dimostrerebbero il legame tra depressione, obesità e uso eccessivo della tecnologia. Che cosa risponde? 
«Quasi tutti questi studi sono stati ridimensionati. Per quanto riguarda la depressione, i ricercatori di Oxford Amy Orben e Andrew Przybylski hanno esaminato la ricerca e hanno scoperto che si basava su correlazioni deboli, metodi ' insufficientemente esaustivi e, in definitiva, è arrivata a false conclusioni. Quando hanno analizzato gli stessi dati hanno scoperto che "l'associazione del benessere con le abitudini alimentari è quasi negativa quanto l'associazione con la tecnologia". Dovremmo sbarazzarci di patatine e bibite, insomma. E iniziare a preoccuparci meno della tecnologia, vedendola come qualcosa di positivo e rivoluzionario». 

Fonte: Vero – Aprile 2019


12/04/2019

Scarica file PDF allegato