ANNA PREMOLI. ROMANCE, DOVE IL ROMANZO NON ARRIVA


Romance, dove il romanzo non arriva.

Come mai i ragazzi non si spaventano di fronte a libri che possono anche superare le mille pagine?

Anna Premoli su Tuttolibri

 

Mi sento un po’ un dinosauro ad ammetterlo, ma quando ho autopubblicato il mio primissimo romanzo nell’ormai lontano 2012, il romance era tutt’altro che un genere di moda, in grado di sconvolgere classifiche o di far emozionare gli editori (non tanto per i sentimenti evocati, quanto per il numero di copie vendute). Specie in Italia, dove abbiamo la tendenza ad arrivare al traino di altri mercati ma di farlo con tutta calma, con i nostri tempi. All’epoca, e anche prima, le storie d’amore erano infatti associate ai romanzi della collana Harmony, che popolavano le case della stragrande maggioranza delle lettrici ma ai quali non veniva riconosciuta – a torto – alcuna dignità letteraria, tanto che per lo più si compravano in edicola e non sempre sugli scaffali delle librerie.  Non è quindi un caso che il romance si sia fatto notare prima sulle piattaforme di self-publishing e solo dopo sia approdato all’editoria tradizionale, quando il democraticissimo incontro diretto tra autori e lettori ne ha decretato il successo.

Oggi il genere romance piace e vende molto, a tal punto da essere suddiviso in numerosi sottogeneri come il romantasy, lo storico, il contemporaneo, il chick lit, lo young adult, il suspense e così via. La scelta per i lettori ormai è amplissima e tutti possono trovare qualcosa che corrisponda al loro gusto personale. Si potrebbe perciò dire che, a suon di vendite e di romanzi pubblicati, il genere romance si sia finalmente conquistato un posto al sole nel difficile mercato editoriale, sebbene la critica mostri ancora una certa ritrosia a comprendere appieno quanto sia oggi importante per avvicinare i giovani alla lettura. Il rosa, modestamente, riesce nel tutt’altro che banale compito di far avvicinare le ragazze ai libri, e cresce di anno in anno vere e proprie schiere di future grandi lettrici, come dimostra la presenza di ragazzine anche molto giovani alle varie presentazioni o firmacopie. Lo dico senza remore: il loro attaccamento alla lettura romance mi fa ben sperare.

In un mondo come quello attuale, in cui la capacità di concentrarsi per un prolungato periodo di tempo è sempre più in affanno e in cui persino gli studenti di università prestigiosissime come Oxford non riescono più a portare a termine le letture assegnate (è di poco tempo fa la testimonianza del prof. Bale del dipartimento di letteratura inglese che osservava affranto come una volta ai suoi studenti potesse chiedere senza problemi di leggere tre libri in una settimana, mentre oggi fanno fatica a digerirne uno in tre settimane), la determinazione dei lettori di romance di buttarsi in sempre nuove storie è la speranza che non tutto sia perduto.

 

 

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16/11/2024

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