Solo l'amicizia può curare un male invisibile
Il cibo era la sua prigione
L'amicizia la sua salvezza
Domitilla ha ventiquattro anni e una bellezza malinconica e sfuggente
Vive a Roma con la sua famiglia, ha pochi amici e frequenta raramente i giovani della sua età. Ma un giorno conosce Lucia, brillante avvocato quarantenne, e così proprio perché potrebbe essere sua madre, Domitilla, che sembra aver perso la speranza di provare gioia o felicità si apre a quella donna dai modi gentili e accoglienti. Malgrado la differenza d’età, tra le due nasce una curiosità reciproca.
Cominciano a parlare e a confidarsi proprio come due vecchie amiche. Domitilla è riservata ma bisognosa di affetto e in Lucia trova comprensione e premure materne.
Piano piano le fa capire di avere una storia dolorosa nascosta dentro di sé. Le manca il coraggio di raccontargliela però, e così le consegna un vecchio diario. Lucia legge pagina dopo pagina il racconto dello strazio, della incapacità di uscire dal tunnel dell’anoressia della sua giovane amica e ne rimane turbata. Si è affezionata a Domitilla come fosse sua figlia e si sente ancora più coinvolta nella sua vita. Così cerca di saperne di più sulla sua famiglia e sulla misteriosa Villa Rosa affacciata sul lago di Locarno.
Un inno contro il silenzio dell'anoressia
Un romanzo commovente
Una straordinaria storia d'amore e d'amicizia
Un libro da leggere e regalare a tutti quelli che cercano una speranza
«L’intricato labirinto dove il cibo è soltanto nemico. Una storia sulla forza curativa degli affetti. E dell’amore.»
Paolo Conti - Sette
Guarda l'autrice ospite di TG2 Insieme - 23 gennaio 2014 - 00:28:18 – 00:42:06
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