Caterina De' Medici, storia vera e un po’ pop


Fonte: Il Venerdì

A cura di: Brunella Schisa

Un romanzo di mille pagine sulla dinastia dei Medici, ecco cosa è la trilogia del padovano Matteo Strukul, bestseller costantemente in classifica. Il primo volume: Una dinastia al potere dedicato al fondatore Cosimo e al suo sogno di fare grande Firenze con l`aiuto di grandi architetti come Brunelleschi. Il secondo Un uomo al potere su Lorenzo, in una città illuminata da artisti come Leonardo e Michelangelo ma dilaniata dalle faide familiari. Il terzo, in libreria in questi giorni, su Caterina de` Medici, regina di Francia, moglie di Enrico LI di Valois, si appresta a scalare le classifiche. Guerre, passioni, tradimenti, congiure, intrighi, la ricetta di Strukul tra Storia e invenzione piace. La trilogia è stata già venduta in tredici Paesi.
«Grassa bottegaia fiorentina» la definì l`amante del marito Diana de Poitiers, eppure Caterina riuscì a districarsi tra gli intrighi di corte e regnò a lungo. Con quali armi? «Con l`odio e la pazienza. Attese vent`anni che Diana di Poitiers invecchiasse. Il potere le venne con la morte dell`amato marito Enrico, che relegò Diana nel dimenticatoio. Caterina si fece restituire dall`odiata rivale il meraviglioso castello di Chenonceau, quasi a voler sancire il potere riconquistato».

Era una donna superstiziosa. Volle accanto a sé Nostradamus per combattere la sua sterilità. Fino a che punto si fece influenzare dal negromante?
«Per la verità Caterina aveva stuoli di astrologi e alchimisti a corte. Nostradamus fu il più famoso. Pur di dare al re una discendenza, non esitò a consumare
pozioni e intrugli disgustosi. Aveva grande volontà ma era anche molto superstiziosa».

Lei la racconta come una donna innamorata del marito, ma è stata una regina cinica e crudele, la vera responsabile della strage degli Ugonotti la notte di San Bartolomeo, ne11572.
«Caterina amava disperatamente il marito. Non era abbastanza bella ed era italiana in terra straniera. Fu molto odiata dai francesi che fecero di tutto per cucirle addosso la maschera della regina maledetta. Regnò durante uno dei periodi più crudeli della storia francese, quello delle guerre di religione. Difese sempre i figli. Pur di proteggere i valori della monarchia e della discendenza reale, si macchiò di crimini orribili».

Anche la Storia può essere raccontata in modo pop?
«Una volta rispettata l`attendibilità storica, un romanziere ha il dovere di regalare al lettore ritmo e colpi di scena. Il mio riferimento è il feuilleton di Dumas, Gautier, Stevenson e Salgari, mescolato a certe storie "nere" come Michael Kohlhaas di von Kleist e I masnadieri di Schiller. Credo proprio che si possa raccontare la Storia in chiave pop sulla scia di autori come questi».
 


13/01/2017